E’ in atto una mutazione nella funzione stessa che i media assolvono nella costruzione sociale dell’opinione pubblica. Il passaggio dall’era della comunicazione analogica a quella digitale sta modificando in profondo il modo con il quale si generano i flussi comunicativi e il sistema di relazioni che da essi deriva. Lippman sosteneva che: La funzione della notizia è di segnalare un fatto, la funzione della verità è di portare alla luce i fatti nascosti, di metterli in relazione tra loro e di dare un quadro della realtà che consenta agli uomini di agire. (Lippmann W., 1922, p 359) Oggi osserviamo come la rappresentazione mediatica dei fatti che prevale sulla realtà degli stessi, siamo ormai oltre la definizione di Baudrillard dell’iperrealtà. La società digitale ha superato e quasi annichilito il ruolo di mediazione del giornalismo: Facebook, Twitter, Instagram, Whatsapp, sono i nuovi luoghi di narrazione della realtà o di quella che si ritiene essere la realtà. Siamo entrati nell’era della post –verità, la misinformation, le fake news, le verità alternative, proliferano sui social. L’uso strumentale delle informazioni per alimentare una narrazione in linea con il punto di vista del gruppo sta prevalendo sulla veicolazione dei fatti, prevale il verosimile, il simile, il gossip se non addirittura i“fatti alternativi” intorno ai quali si rafforzano gruppi e comunità che si caratterizzano per proporre delle visioni sempre più polarizzate del mondo. Nell’era della modernità gli individui prendono le proprie decisioni, costruiscono le proprie opinioni sulla base dell’elaborazione derivante da immagini e informazioni che ricevono attraverso i media. Risulta perciò evidente che in una società che domina le azioni degli individui, anche di coloro che sono esclusi, esterni alle reti, nella quale anche i contenuti autoprodotti e le relazioni ormai social circolano nello spazio come un prodotto, una merce di scambio, il rischio manipolatorio diventa altissimo, perché in gioco vi è la costruzione del potere sulle reti e sulle reti di relazioni.

De la Post-verdad a la desinformaciòn. la mutatiòn en el sistema de los medios

Pira F.
2018-01-01

Abstract

E’ in atto una mutazione nella funzione stessa che i media assolvono nella costruzione sociale dell’opinione pubblica. Il passaggio dall’era della comunicazione analogica a quella digitale sta modificando in profondo il modo con il quale si generano i flussi comunicativi e il sistema di relazioni che da essi deriva. Lippman sosteneva che: La funzione della notizia è di segnalare un fatto, la funzione della verità è di portare alla luce i fatti nascosti, di metterli in relazione tra loro e di dare un quadro della realtà che consenta agli uomini di agire. (Lippmann W., 1922, p 359) Oggi osserviamo come la rappresentazione mediatica dei fatti che prevale sulla realtà degli stessi, siamo ormai oltre la definizione di Baudrillard dell’iperrealtà. La società digitale ha superato e quasi annichilito il ruolo di mediazione del giornalismo: Facebook, Twitter, Instagram, Whatsapp, sono i nuovi luoghi di narrazione della realtà o di quella che si ritiene essere la realtà. Siamo entrati nell’era della post –verità, la misinformation, le fake news, le verità alternative, proliferano sui social. L’uso strumentale delle informazioni per alimentare una narrazione in linea con il punto di vista del gruppo sta prevalendo sulla veicolazione dei fatti, prevale il verosimile, il simile, il gossip se non addirittura i“fatti alternativi” intorno ai quali si rafforzano gruppi e comunità che si caratterizzano per proporre delle visioni sempre più polarizzate del mondo. Nell’era della modernità gli individui prendono le proprie decisioni, costruiscono le proprie opinioni sulla base dell’elaborazione derivante da immagini e informazioni che ricevono attraverso i media. Risulta perciò evidente che in una società che domina le azioni degli individui, anche di coloro che sono esclusi, esterni alle reti, nella quale anche i contenuti autoprodotti e le relazioni ormai social circolano nello spazio come un prodotto, una merce di scambio, il rischio manipolatorio diventa altissimo, perché in gioco vi è la costruzione del potere sulle reti e sulle reti di relazioni.
2018
9788898138326
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