All’interno del sistema socialista il cittadino è visto come “tasselo” fondamentale nella formazione di un quadro più complesso: lo Stato. E’ determinante, infatti, il ruolo che il cittadino occupa nel quadro globale dell’ideologia socialista. Nell’analizzare le origini e le motivazioni della rivoluzione ungherese del ‘56, infatti, è buona norma considerare questo come assioma. Detta rivoluzione, conosciuta anche come “la rivolta di Budapest”, muove i suoi passi nei circoli cittadini e nei consigli operai, tra questi è importante ricordare il circolo Petöfi. Fu in queste assemblee, divenute vere e proprio agorà, che le tematiche dirompenti e sempre più incalzanti trovavano il palcoscenico ideale. Nel corso della rivolta tali consigli assunsero un ruolo sempre più determinante nelle scelte politiche da portare avanti, sostituendo il governo stesso. Citando François Fejtö: “Non era anarchia, ma una democrazia in gestazione. Una democrazia rivoluzionaria che non ebbe il tempo di chiarire le proprie posizioni e di fare la sua scelta definitiva” Oggetto della ricerca sarà analizzare l’aspetto sociologico delle origini della rivoluzione, investigando come il cittadino, nelle sue più molteplici forme, abbia influito e indirizzato l’andamento della rivolta. Facendo ciò, obiettivo della ricerca sarà quello di domandarsi come il concetto di cittadinanza sia stato la chiave che, all’interno di un contesto più ampio di fattori socio-economici, diede lo stimolo a operari, studenti, scrittori, filosofi e gente comune di riappropriarsi del proprio destino.

DALLA "DITTATURA DEI BISOGNI" ALLA "TEORIA DEI BISOGNI" - L'Ungheria del dopo-1956 tra reazione, pragmatismo e dissenso

SPADARO, ANTONIO
2019-12-16

Abstract

All’interno del sistema socialista il cittadino è visto come “tasselo” fondamentale nella formazione di un quadro più complesso: lo Stato. E’ determinante, infatti, il ruolo che il cittadino occupa nel quadro globale dell’ideologia socialista. Nell’analizzare le origini e le motivazioni della rivoluzione ungherese del ‘56, infatti, è buona norma considerare questo come assioma. Detta rivoluzione, conosciuta anche come “la rivolta di Budapest”, muove i suoi passi nei circoli cittadini e nei consigli operai, tra questi è importante ricordare il circolo Petöfi. Fu in queste assemblee, divenute vere e proprio agorà, che le tematiche dirompenti e sempre più incalzanti trovavano il palcoscenico ideale. Nel corso della rivolta tali consigli assunsero un ruolo sempre più determinante nelle scelte politiche da portare avanti, sostituendo il governo stesso. Citando François Fejtö: “Non era anarchia, ma una democrazia in gestazione. Una democrazia rivoluzionaria che non ebbe il tempo di chiarire le proprie posizioni e di fare la sua scelta definitiva” Oggetto della ricerca sarà analizzare l’aspetto sociologico delle origini della rivoluzione, investigando come il cittadino, nelle sue più molteplici forme, abbia influito e indirizzato l’andamento della rivolta. Facendo ciò, obiettivo della ricerca sarà quello di domandarsi come il concetto di cittadinanza sia stato la chiave che, all’interno di un contesto più ampio di fattori socio-economici, diede lo stimolo a operari, studenti, scrittori, filosofi e gente comune di riappropriarsi del proprio destino.
16-dic-2019
Rivoluzione ungherese; Scuola di Budapest; Unione Sovietica; Socialismo
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