Introduzione: Nel biennio 2016-2017 un’epidemia di infezione da virus dell’Epatite A (HAV) ha investito l’Europa. Dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), mostrano come i rapporti sessuali tra uomini abbiano rappresentato il principale fattore di rischio per questo focolaio epidemico, superando di quasi il 5% il consumo di mitili1. La prevalenza di HIV tra gli MSM si è mantenuta costante negli ultimi dieci anni2. Obiettivi: Obiettivo primario del nostro studio è determinare il rischio di sviluppare un’infezione da HAV della popolazione HIV+ in cura presso il nostro centro. Metodi: Abbiamo dosato la presenza di anticorpi totali (HAV Ig) e IgM contro l’HAV e proposto la vaccinazione ai pazienti HAV Ig-. Chi si è sottoposto a vaccinazione è stato sottoposto a dosaggio HAV Ig al termine del ciclo vaccinale. Risultati: Su un totale di 69 pazienti inclusi nello studio, 57 erano maschi (82.6%) e 12 femmine (17.4%). Tra i maschi, 27 sono risultati HAV Ig+, 2 di loro IgM+. Trenta pazienti maschi sono risultati HAV Ig-. Uno di loro, sintomatico, era IgM+. Tutti e tre i pazienti con IgM positive per HAV hanno simultaneamente ricevuto la diagnosi di HIV. L’età media della popolazione in studio è 45.112.8 anni. L’età media aumenta a 50.314.4 per i pazienti HAV Ig +, scende a 30.78.0 anni per i pazienti HAV Ig -. A tutti i pazienti HAV Ig- è stata proposta la vaccinazione. Circa l’80% ha accettato di sottoporsi ad essa. Sottoposti a controllo al termine del ciclo vaccinale, tutti i pazienti hanno sieroconvertito e risultano ora protetti. Discussione: L’immunità per HAV nella nostra popolazione non arriva al 50%, insufficiente per rappresentare un efficace strumento di protezione se non a livello individuale. La buona accettazione della somministrazione vaccinale, d’altra parte, suggerisce che i soggetti con infezione da HIV sono particolarmente sensibili e recettivi all’argomento “profilassi vaccinale”. Pertanto, investire in politiche di prevenzione, è auspicabile non solo per ridurre l’incidenza di HAV, ma di tutte le Malattie Sessualmente Trasmesse.
Epatite A: immunità e accettazione della profilassi vaccinale in una coorte siciliana di pazienti con infezione da HIV. Dati preliminari.
Manuela Ceccarelli
;Emmanuele Venanzi Rullo;Flavia D’Andrea;Giovanni Francesco Pellicanò;Giuseppe Nunnari
2019-01-01
Abstract
Introduzione: Nel biennio 2016-2017 un’epidemia di infezione da virus dell’Epatite A (HAV) ha investito l’Europa. Dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), mostrano come i rapporti sessuali tra uomini abbiano rappresentato il principale fattore di rischio per questo focolaio epidemico, superando di quasi il 5% il consumo di mitili1. La prevalenza di HIV tra gli MSM si è mantenuta costante negli ultimi dieci anni2. Obiettivi: Obiettivo primario del nostro studio è determinare il rischio di sviluppare un’infezione da HAV della popolazione HIV+ in cura presso il nostro centro. Metodi: Abbiamo dosato la presenza di anticorpi totali (HAV Ig) e IgM contro l’HAV e proposto la vaccinazione ai pazienti HAV Ig-. Chi si è sottoposto a vaccinazione è stato sottoposto a dosaggio HAV Ig al termine del ciclo vaccinale. Risultati: Su un totale di 69 pazienti inclusi nello studio, 57 erano maschi (82.6%) e 12 femmine (17.4%). Tra i maschi, 27 sono risultati HAV Ig+, 2 di loro IgM+. Trenta pazienti maschi sono risultati HAV Ig-. Uno di loro, sintomatico, era IgM+. Tutti e tre i pazienti con IgM positive per HAV hanno simultaneamente ricevuto la diagnosi di HIV. L’età media della popolazione in studio è 45.112.8 anni. L’età media aumenta a 50.314.4 per i pazienti HAV Ig +, scende a 30.78.0 anni per i pazienti HAV Ig -. A tutti i pazienti HAV Ig- è stata proposta la vaccinazione. Circa l’80% ha accettato di sottoporsi ad essa. Sottoposti a controllo al termine del ciclo vaccinale, tutti i pazienti hanno sieroconvertito e risultano ora protetti. Discussione: L’immunità per HAV nella nostra popolazione non arriva al 50%, insufficiente per rappresentare un efficace strumento di protezione se non a livello individuale. La buona accettazione della somministrazione vaccinale, d’altra parte, suggerisce che i soggetti con infezione da HIV sono particolarmente sensibili e recettivi all’argomento “profilassi vaccinale”. Pertanto, investire in politiche di prevenzione, è auspicabile non solo per ridurre l’incidenza di HAV, ma di tutte le Malattie Sessualmente Trasmesse.Pubblicazioni consigliate
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