OBIETTIVI: I pazienti con stenosi della valvola aortica (SA) hanno una elevata prevalenza di malattia coronarica epicardica. Tuttavia, non esistono dati sul circolo intramiocardico (IM). METODI: Abbiamo selezionato un gruppo di pazienti con SA di vario grado, classificati in base al gradente medio. Sono stati esclusi tutti i pazienti che avessero una ischemia miocardica clinicamente manifesta o lesioni ischemizzanti dell’albero coronarico. Sono stati sottoposti a valutazione clinica ed ecocardiografica, con misurazione delle velocità coronariche sia nel distretto epicardico (discendente anteriore, DA) che in quello delle perforanti IM. RISULTATI: 13 pazienti (21%) sono stati classificati con SA di grado lieve (gruppo A: gradiente medio ≤20mmHg), 29 (47%) moderato (gruppo B, gradiente tra 21 to 40 mmHg) e 20 (32%) severo (gruppo C, gradiente >40mmHg). La velocità sulla DA è risultata lievemente più elevata nei gruppi B e C (p=0.03), comunque sempre entro i limiti dei 50 cm/s. Nelle arterie IM, invece, si è registrato un significativo incremento delle velocità nell’85% dei pazienti del gruppo C e nel 53% di quelli del gruppo B, con valori ben superiori ai 65 cm/s, p<0.001 (FIGURA). CONCLUSIONI: Questo studio dimostra un notevole incremento della velocità coronarica IM rispetto alla DA in pazienti con SA, senza segni di cardiopatia ischemica clinicamente manifesta. Ciò potrebbe indicare un coinvolgimento funzionale dei piccoli vasi perforanti, indipendente dalla compromissione della DA, in relazione a vari meccanismi fisiopatologici, non solo nei pazienti con SA avanzata, ma anche in circa la metà di quelli con stenosi moderata. Il significato prognostico di questi dati rimane ancora da determinare.
UN'ELEVATA VELOCITA' CORONARICA INTRAMURALE CARATTERIZZA MOLTI PAZIENTI CON STENOSI AORTICA SEVERA MA ANCHE ALCUNI CON STENOSI MODERATA: POSSIBILI IMPLICAZIONI FISIOPATOLOGICHE
Cesare De Gregorio
Writing – Review & Editing
;Giuseppe Ferrazzo;Gianluca Di Bella;Scipione CarerjVisualization
;Giuseppe OretoVisualization
;Francesco ArrigoVisualization
2019-01-01
Abstract
OBIETTIVI: I pazienti con stenosi della valvola aortica (SA) hanno una elevata prevalenza di malattia coronarica epicardica. Tuttavia, non esistono dati sul circolo intramiocardico (IM). METODI: Abbiamo selezionato un gruppo di pazienti con SA di vario grado, classificati in base al gradente medio. Sono stati esclusi tutti i pazienti che avessero una ischemia miocardica clinicamente manifesta o lesioni ischemizzanti dell’albero coronarico. Sono stati sottoposti a valutazione clinica ed ecocardiografica, con misurazione delle velocità coronariche sia nel distretto epicardico (discendente anteriore, DA) che in quello delle perforanti IM. RISULTATI: 13 pazienti (21%) sono stati classificati con SA di grado lieve (gruppo A: gradiente medio ≤20mmHg), 29 (47%) moderato (gruppo B, gradiente tra 21 to 40 mmHg) e 20 (32%) severo (gruppo C, gradiente >40mmHg). La velocità sulla DA è risultata lievemente più elevata nei gruppi B e C (p=0.03), comunque sempre entro i limiti dei 50 cm/s. Nelle arterie IM, invece, si è registrato un significativo incremento delle velocità nell’85% dei pazienti del gruppo C e nel 53% di quelli del gruppo B, con valori ben superiori ai 65 cm/s, p<0.001 (FIGURA). CONCLUSIONI: Questo studio dimostra un notevole incremento della velocità coronarica IM rispetto alla DA in pazienti con SA, senza segni di cardiopatia ischemica clinicamente manifesta. Ciò potrebbe indicare un coinvolgimento funzionale dei piccoli vasi perforanti, indipendente dalla compromissione della DA, in relazione a vari meccanismi fisiopatologici, non solo nei pazienti con SA avanzata, ma anche in circa la metà di quelli con stenosi moderata. Il significato prognostico di questi dati rimane ancora da determinare.Pubblicazioni consigliate
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