L’immagine controversa che di Carlo d’Angiò è stata fissata dalle testimonianze narrative e letterarie coeve, oltre che dalla produzione epistolare di ambiente papale, può sicuramente riflettersi in un giudizio che oscilla tra le posizioni di esaltazione e quelle di netta condanna, anche attraverso la lettura delle fonti cronistiche di entrambi gli schieramenti, guelfo e ghibellino. La vasta eco trasmessa in età moderna è prevalentemente negativa, ove avarizia, avidità e crudeltà sono le accuse replicate dagli storici sino a tutto l’Ottocento. Ma se analizziamo le testimonianze documentarie del XIII secolo, raccolte sistematicamente dalla metà del Novecento, emerge una diversa valutazione in merito all’operato del sovrano angioino, la cui presunta mala signoria si stempera nel momento in cui si pongono in risalto gli abusi e le inadempienze dei suoi ufficiali provinciali e dei numerosi pravi consiliarii che lo stesso Saba Malaspina individuava al suo seguito. Lo studio degli atti di cancelleria, in definitiva, consente di condurre indagini più dirette ed obiettive della vicenda angioina in Sicilia e di valutare con maggiore spirito critico la figura e l’operato di Carlo d’Angiò, che obbiettivamente sembra riduttivo e fuorviante risolvere drasticamente nelle due categorie contrapposte di pietas e mala signoria.
Carlo d’Angiò e la conquista del regnum Siciliae tra mito della «pietas» e denuncia di «mala signoria»
Luciano Catalioto
2019-01-01
Abstract
L’immagine controversa che di Carlo d’Angiò è stata fissata dalle testimonianze narrative e letterarie coeve, oltre che dalla produzione epistolare di ambiente papale, può sicuramente riflettersi in un giudizio che oscilla tra le posizioni di esaltazione e quelle di netta condanna, anche attraverso la lettura delle fonti cronistiche di entrambi gli schieramenti, guelfo e ghibellino. La vasta eco trasmessa in età moderna è prevalentemente negativa, ove avarizia, avidità e crudeltà sono le accuse replicate dagli storici sino a tutto l’Ottocento. Ma se analizziamo le testimonianze documentarie del XIII secolo, raccolte sistematicamente dalla metà del Novecento, emerge una diversa valutazione in merito all’operato del sovrano angioino, la cui presunta mala signoria si stempera nel momento in cui si pongono in risalto gli abusi e le inadempienze dei suoi ufficiali provinciali e dei numerosi pravi consiliarii che lo stesso Saba Malaspina individuava al suo seguito. Lo studio degli atti di cancelleria, in definitiva, consente di condurre indagini più dirette ed obiettive della vicenda angioina in Sicilia e di valutare con maggiore spirito critico la figura e l’operato di Carlo d’Angiò, che obbiettivamente sembra riduttivo e fuorviante risolvere drasticamente nelle due categorie contrapposte di pietas e mala signoria.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
CARLO D’ANGIÒ E LA CONQUISTA DEL REGNUM SICILIAE.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
265.08 kB
Formato
Adobe PDF
|
265.08 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
frontespizio con issn.pdf
solo gestori archivio
Descrizione: frontespizio con issn
Tipologia:
Altro materiale allegato (es. Copertina, Indice, Materiale supplementare, Brevetti, Spin off, Start up, etc.)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
91.93 kB
Formato
Adobe PDF
|
91.93 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
indice generale.pdf
solo gestori archivio
Descrizione: indice generale del volume
Tipologia:
Altro materiale allegato (es. Copertina, Indice, Materiale supplementare, Brevetti, Spin off, Start up, etc.)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
57.52 kB
Formato
Adobe PDF
|
57.52 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.