Il contributo si prefigge un’analisi delle strutture testuali e discorsive impiegate negli articoli di moda, sfruttando l’approccio pragmatico-cognitivo della Information Structure (Lambrecht 1994), con particolare riferimento ai paradigmi analitici della Teoria della Pertinenza (Sperber – Wilson 1995) e della Pragmatica lessicale (Wilson – Carston 2007). L’analisi, condotta su un corpus qualitativo di riviste italiane pubblicate dagli anni ’10 del Novecento al 2017, consente di osservare un complesso di procedure ostensivo-inferenziali che tendono a massimizzare la loro pertinenza mediante processi che operano sinergicamente: da un lato, al livello delle relazioni logiche, costruendo ‘indizi di senso’ attraverso una serie di connessioni causali tra gli elementi rappresentati; dall’altro, al livello lessicale, creando ‘concetti ad hoc’, dai quali è possibile derivare inferenze strettamente dipendenti dalle specifiche circostanze di produzione e fruizione del messaggio. Alla luce di quanto osservato, l’articolo di moda si configura come un tipo di testo-in-funzione, ossia come un discorso (scritto) volto a trasmettere, attraverso stimoli ostensivo-inferenziali pertinenti, informazioni di tipo peculiare atte a ottenere specifici scopi: ossia trasformare l’abito, di per sé «materia presignificante in complessa architettura significativa» (Marrone 1998: 10) e far sì che l’indumento rappresentato «impegn[i] all’acquisto» (Barthes 1970: 20). Le strategie discorsive descritte realizzano, nel complesso, atti rappresentativi “anomali” che, «in virtù dell’ingrediente valutativo presente nella loro miscela illocutoria» (Alfonzetti 2007: 214), tendono ampiamente verso il polo verdettivo e direttivo-esercitivo.
Il discorso della moda negli articoli delle riviste italiane di settore
Elvira Assenza
2020-01-01
Abstract
Il contributo si prefigge un’analisi delle strutture testuali e discorsive impiegate negli articoli di moda, sfruttando l’approccio pragmatico-cognitivo della Information Structure (Lambrecht 1994), con particolare riferimento ai paradigmi analitici della Teoria della Pertinenza (Sperber – Wilson 1995) e della Pragmatica lessicale (Wilson – Carston 2007). L’analisi, condotta su un corpus qualitativo di riviste italiane pubblicate dagli anni ’10 del Novecento al 2017, consente di osservare un complesso di procedure ostensivo-inferenziali che tendono a massimizzare la loro pertinenza mediante processi che operano sinergicamente: da un lato, al livello delle relazioni logiche, costruendo ‘indizi di senso’ attraverso una serie di connessioni causali tra gli elementi rappresentati; dall’altro, al livello lessicale, creando ‘concetti ad hoc’, dai quali è possibile derivare inferenze strettamente dipendenti dalle specifiche circostanze di produzione e fruizione del messaggio. Alla luce di quanto osservato, l’articolo di moda si configura come un tipo di testo-in-funzione, ossia come un discorso (scritto) volto a trasmettere, attraverso stimoli ostensivo-inferenziali pertinenti, informazioni di tipo peculiare atte a ottenere specifici scopi: ossia trasformare l’abito, di per sé «materia presignificante in complessa architettura significativa» (Marrone 1998: 10) e far sì che l’indumento rappresentato «impegn[i] all’acquisto» (Barthes 1970: 20). Le strategie discorsive descritte realizzano, nel complesso, atti rappresentativi “anomali” che, «in virtù dell’ingrediente valutativo presente nella loro miscela illocutoria» (Alfonzetti 2007: 214), tendono ampiamente verso il polo verdettivo e direttivo-esercitivo.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.