L’intenzione che dirige questa analisi critica della logica hegeliana è portare in luce il significato che in essa assumono i concetti di ‘contraddizione’ e ‘verità’. L’attenzione prestata a questi concetti è motivata dalla convinzione che, attraverso l’individuazione di che cosa – per il metodo dialettico – è contraddizione, e di che cosa è verità, divenga poi possibile comprendere per l’essenziale il significato stesso del pensiero che sul metodo dialettico si edifica. Sarà da vedere come la dialettica hegeliana pensi i due concetti indagati, sia come concetti fra loro contraddittori, sia come concetti fra loro non contraddittori. Questa oscillazione della opposizione di contraddittorietà entro cui contraddizione e verità si trovano e non si trovano inscritti rivela immediatamente un’ulteriore oscillazione riguardante il significato dei due termini singolarmente presi. E d’altra parte, l’immediatezza con cui quella prima oscillazione rivela questa seconda si pone proprio sulla scorta del fatto che i concetti di contraddizione e verità assumono il significato loro esattamente semantizzandosi l’uno contro l’altro, l’uno essendo la negazione dell’altro – essendo essenzialmente l’uno il contraddittorio dell’altro. La logica hegeliana, in modo diverso, tratta la contraddizione ora come il falso, come l’impossibile, come ciò che deve essere negato e non ha realtà, ora – invece – come il presupposto della verità, come il motore del divenire, come ciò che solo dopo il suo avere avuto realtà può essere negato. La verità, nella relazione essenziale intrattenuta con la contraddizione, è trattata ora come l’assoluto, come il necessario, come ciò che è e non può essere negato, ora – e all’opposto – come il progresso del divenire, come il farsi di se stessa, come ciò che solo dopo la realtà della propria negazione può affermarsi compiutamente.
Contraddizione e verità nella logica di Hegel
PAOLO BETTINESCHI
2010-01-01
Abstract
L’intenzione che dirige questa analisi critica della logica hegeliana è portare in luce il significato che in essa assumono i concetti di ‘contraddizione’ e ‘verità’. L’attenzione prestata a questi concetti è motivata dalla convinzione che, attraverso l’individuazione di che cosa – per il metodo dialettico – è contraddizione, e di che cosa è verità, divenga poi possibile comprendere per l’essenziale il significato stesso del pensiero che sul metodo dialettico si edifica. Sarà da vedere come la dialettica hegeliana pensi i due concetti indagati, sia come concetti fra loro contraddittori, sia come concetti fra loro non contraddittori. Questa oscillazione della opposizione di contraddittorietà entro cui contraddizione e verità si trovano e non si trovano inscritti rivela immediatamente un’ulteriore oscillazione riguardante il significato dei due termini singolarmente presi. E d’altra parte, l’immediatezza con cui quella prima oscillazione rivela questa seconda si pone proprio sulla scorta del fatto che i concetti di contraddizione e verità assumono il significato loro esattamente semantizzandosi l’uno contro l’altro, l’uno essendo la negazione dell’altro – essendo essenzialmente l’uno il contraddittorio dell’altro. La logica hegeliana, in modo diverso, tratta la contraddizione ora come il falso, come l’impossibile, come ciò che deve essere negato e non ha realtà, ora – invece – come il presupposto della verità, come il motore del divenire, come ciò che solo dopo il suo avere avuto realtà può essere negato. La verità, nella relazione essenziale intrattenuta con la contraddizione, è trattata ora come l’assoluto, come il necessario, come ciò che è e non può essere negato, ora – e all’opposto – come il progresso del divenire, come il farsi di se stessa, come ciò che solo dopo la realtà della propria negazione può affermarsi compiutamente.Pubblicazioni consigliate
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