Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), oltre ad attribuire in via generale alla Corte di giustizia dell’Unione europea la giurisdizione di legittimità sugli atti delle istituzioni, organi e organismi dell’Unione, prevede che, in taluni casi, tutti riconducibili al controllo delle sanzioni, allo stesso giudice UE sia attribuita anche una competenza giurisdizionale di merito, esercitando così un sindacato di piena giurisdizione, che non si risolve nel controllo della validità formale dell’atto impugnato e nel suo eventuale annullamento, ma si estende in modo più approfondito anche all’opportunità e alla convenienza del provvedimento in questione. I diversi ambiti soggetti ad una competenza di piena giurisdizione del giudice UE sono tuttavia caratterizzati da una certa eterogeneità, riconducibile, in buona parte, all’intervento del legislatore dell’Unione che, in base ad una vera e propria clausola abilitante contenuta nell’articolo 261 TFUE, ha provveduto alla graduale espansione delle materie in cui le istituzioni UE possono esercitare un potere sanzionatorio, assoggettandolo allo stesso tempo ad un sindacato di piena giurisdizione; ma anche alla giurisprudenza dello stesso giudice UE che ha contribuito all’espansione della sua competenza di piena giurisdizione anche nell’ambito di controversie in cui l’esercizio della stessa non era stato espressamente previsto dalle norme dei trattati. Lo sviluppo giurisprudenziale della competenza in oggetto ha riguardato, in particolare, il contenzioso sanzionatorio nei confronti degli Stati membri inottemperanti ad una sentenza di inadempimento; il contenzioso sulla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale dell’UE; nonché il contenzioso tra Stati membri in connessione con l’oggetto dei trattati. Il presente lavoro ricostruisce e analizza i diversi ambiti in cui il giudice dell’Unione è chiamato ad esercitare una competenza di piena giurisdizione. Ciò al fine di individuare dei tratti comuni che possano in qualche modo ridurre l’eterogeneità tra i differenti settori coinvolti con particolare riguardo alla natura, all’estensione e all’esercizio dei poteri di piena giurisdizione del giudice UE, accennando anche ad una classificazione di massima di tali diversi ambiti che vada oltre quella riconducibile alla loro previsione o meno nei trattati.
La competenza di "piena giurisdizione" della Corte di giustizia dell'Unione europea
Messina, M.
2020-01-01
Abstract
Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), oltre ad attribuire in via generale alla Corte di giustizia dell’Unione europea la giurisdizione di legittimità sugli atti delle istituzioni, organi e organismi dell’Unione, prevede che, in taluni casi, tutti riconducibili al controllo delle sanzioni, allo stesso giudice UE sia attribuita anche una competenza giurisdizionale di merito, esercitando così un sindacato di piena giurisdizione, che non si risolve nel controllo della validità formale dell’atto impugnato e nel suo eventuale annullamento, ma si estende in modo più approfondito anche all’opportunità e alla convenienza del provvedimento in questione. I diversi ambiti soggetti ad una competenza di piena giurisdizione del giudice UE sono tuttavia caratterizzati da una certa eterogeneità, riconducibile, in buona parte, all’intervento del legislatore dell’Unione che, in base ad una vera e propria clausola abilitante contenuta nell’articolo 261 TFUE, ha provveduto alla graduale espansione delle materie in cui le istituzioni UE possono esercitare un potere sanzionatorio, assoggettandolo allo stesso tempo ad un sindacato di piena giurisdizione; ma anche alla giurisprudenza dello stesso giudice UE che ha contribuito all’espansione della sua competenza di piena giurisdizione anche nell’ambito di controversie in cui l’esercizio della stessa non era stato espressamente previsto dalle norme dei trattati. Lo sviluppo giurisprudenziale della competenza in oggetto ha riguardato, in particolare, il contenzioso sanzionatorio nei confronti degli Stati membri inottemperanti ad una sentenza di inadempimento; il contenzioso sulla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale dell’UE; nonché il contenzioso tra Stati membri in connessione con l’oggetto dei trattati. Il presente lavoro ricostruisce e analizza i diversi ambiti in cui il giudice dell’Unione è chiamato ad esercitare una competenza di piena giurisdizione. Ciò al fine di individuare dei tratti comuni che possano in qualche modo ridurre l’eterogeneità tra i differenti settori coinvolti con particolare riguardo alla natura, all’estensione e all’esercizio dei poteri di piena giurisdizione del giudice UE, accennando anche ad una classificazione di massima di tali diversi ambiti che vada oltre quella riconducibile alla loro previsione o meno nei trattati.File | Dimensione | Formato | |
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