Al centro della tesi vi sono lo studio del rapporto uomo-animale e la rappresentazione degli animali nel Medioevo. Considerato nelle sue relazioni con l’uomo, l’animale è da sempre coinvolto in ogni settore della storia sociale, economica, materiale, culturale, religiosa e simbolica. Ne sono testimonianza significativa i bestiari, opere tipicamente medievali dove si parla delle diverse specie zoologiche per trarne significati morali e religiosi e di cui si è cercato di indagare genesi ed evoluzioni. La prospettiva di queste opere rimane per lungo tempo lontana dai criteri della scienza fino a quando, già nel 1200, si diffonde molto gradualmente un atteggiamento di carattere più empirico nei confronti della natura, reso possibile anche dalla comparsa delle traduzioni della scienza greca e araba e caratterizzato da una precisa esigenza di verificare con l’osservazione quanto riportato dagli autori antichi. Il nuovo approccio diventa il tono fondamentale del rapporto uomo-natura, come si può constatare dalle opere di veterinaria e di caccia trattate nella tesi e dal fiorire di una letteratura didascalica di argomento agricolo e venatorio, collegata con l’evoluzione delle pratiche rurali e con il rapido differenziamento di varie razze di animali domestici. Nel cercare di seguire lo sviluppo del pensiero naturalistico basso-medievale, si è indagata la struttura di una particolare versione dei bestiari, la Seconda Famiglia, in cui le pur persistenti descrizioni fantasiose e illustrazioni stilizzate degli animali cominciano a rivelare dettagli e comportamenti della vita reale in cui si cerca di conciliare religione e ragione. L’obiettivo finale della ricerca è quello di comprendere le categorie zoologiche nella società medievale: in particolare, come e da quali fonti si intendono le categorizzazioni zoologiche nell’arco temporale considerato e cosa ci insegnano i diversi sistemi di categorizzazione della vita animale sulle società che li hanno prodotti.
I BESTIARI E LE SCIENZE NATURALI NEL MEDIOEVO
DE DOMENICO, Maria Grazia
2020-11-05
Abstract
Al centro della tesi vi sono lo studio del rapporto uomo-animale e la rappresentazione degli animali nel Medioevo. Considerato nelle sue relazioni con l’uomo, l’animale è da sempre coinvolto in ogni settore della storia sociale, economica, materiale, culturale, religiosa e simbolica. Ne sono testimonianza significativa i bestiari, opere tipicamente medievali dove si parla delle diverse specie zoologiche per trarne significati morali e religiosi e di cui si è cercato di indagare genesi ed evoluzioni. La prospettiva di queste opere rimane per lungo tempo lontana dai criteri della scienza fino a quando, già nel 1200, si diffonde molto gradualmente un atteggiamento di carattere più empirico nei confronti della natura, reso possibile anche dalla comparsa delle traduzioni della scienza greca e araba e caratterizzato da una precisa esigenza di verificare con l’osservazione quanto riportato dagli autori antichi. Il nuovo approccio diventa il tono fondamentale del rapporto uomo-natura, come si può constatare dalle opere di veterinaria e di caccia trattate nella tesi e dal fiorire di una letteratura didascalica di argomento agricolo e venatorio, collegata con l’evoluzione delle pratiche rurali e con il rapido differenziamento di varie razze di animali domestici. Nel cercare di seguire lo sviluppo del pensiero naturalistico basso-medievale, si è indagata la struttura di una particolare versione dei bestiari, la Seconda Famiglia, in cui le pur persistenti descrizioni fantasiose e illustrazioni stilizzate degli animali cominciano a rivelare dettagli e comportamenti della vita reale in cui si cerca di conciliare religione e ragione. L’obiettivo finale della ricerca è quello di comprendere le categorie zoologiche nella società medievale: in particolare, come e da quali fonti si intendono le categorizzazioni zoologiche nell’arco temporale considerato e cosa ci insegnano i diversi sistemi di categorizzazione della vita animale sulle società che li hanno prodotti.File | Dimensione | Formato | |
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