Con l’irruzione dei Vandali nel Mediterraneo la Sicilia tornò a rivestire un ruolo di assoluto primo piano nella politica dell’impero occidentale: il loro controllo dell’Africa e, di conseguenza, la cesura negli approvvigionamenti annonari fecero sì che l’isola si riappropriasse della funzione di “vitalis vena” (secondo la nota espressione di Salviano) per l’Urbe, quando, ovviamente, la furia di Genserico rendeva possibile l’inoltro del frumento. Ma nel V secolo essa non solo sarebbe tornata ad essere, come nel passato, approvvigionatrice di grano per Roma: la presenza vandala ne avrebbe esaltato ulteriormente anche la funzione strategica. Le reiterate e sistematiche azioni di saccheggio da parte di Genserico, al di là dell’aspetto più visibile, quello che Chr. Courtois aveva definito del “brigandage sur mer”, rispondevano infatti a delle logiche ed erano improntate ad una coerente continuità di indirizzo strategico: oltre ad essere un mezzo per affamare l’impero, esse, secondo una recente ipotesi, erano lo strumento per sperimentare una strategia difensiva, che soprattutto dopo la conquista dell’Africa, mirava a neutralizzare il potenziale economico delle maxumae insulae del Mediterraneo, e, in special modo, della Sicilia. È, infatti, fuor di dubbio che sia stato il grano, il suo possesso o la sua privazione, il perno della dominazione vandala nel Mediterraneo, che determinò la frattura della trama organizzativa delle funzioni annonarie. Lo aveva compreso lucidamente Salviano di Marsiglia, che denunziò l’eversio della Sardegna, della Sicilia e dell’Africa, rispettivamente fiscalia horrea, vitalis vena e quasi anima rei publicae, che erano state abcisae, motivo per cui il mare era diventato chiuso, in cui preclusa era la libera navigazione, con una sovversione evidente delle dinamiche economiche dell’impero, ma soprattutto con la rottura dell’asse fiscale Cartagine-Roma. Ne consegue che il controllo della Sicilia per i Vandali sarebbe risultato una priorità politica, non solo per la gestione del grano ma anche per una efficace difesa dei territori africani.

La ritrovata centralità e la rinnovata funzione strategica della Sicilia nel V secolo d.C.

Elena Caliri
2021-01-01

Abstract

Con l’irruzione dei Vandali nel Mediterraneo la Sicilia tornò a rivestire un ruolo di assoluto primo piano nella politica dell’impero occidentale: il loro controllo dell’Africa e, di conseguenza, la cesura negli approvvigionamenti annonari fecero sì che l’isola si riappropriasse della funzione di “vitalis vena” (secondo la nota espressione di Salviano) per l’Urbe, quando, ovviamente, la furia di Genserico rendeva possibile l’inoltro del frumento. Ma nel V secolo essa non solo sarebbe tornata ad essere, come nel passato, approvvigionatrice di grano per Roma: la presenza vandala ne avrebbe esaltato ulteriormente anche la funzione strategica. Le reiterate e sistematiche azioni di saccheggio da parte di Genserico, al di là dell’aspetto più visibile, quello che Chr. Courtois aveva definito del “brigandage sur mer”, rispondevano infatti a delle logiche ed erano improntate ad una coerente continuità di indirizzo strategico: oltre ad essere un mezzo per affamare l’impero, esse, secondo una recente ipotesi, erano lo strumento per sperimentare una strategia difensiva, che soprattutto dopo la conquista dell’Africa, mirava a neutralizzare il potenziale economico delle maxumae insulae del Mediterraneo, e, in special modo, della Sicilia. È, infatti, fuor di dubbio che sia stato il grano, il suo possesso o la sua privazione, il perno della dominazione vandala nel Mediterraneo, che determinò la frattura della trama organizzativa delle funzioni annonarie. Lo aveva compreso lucidamente Salviano di Marsiglia, che denunziò l’eversio della Sardegna, della Sicilia e dell’Africa, rispettivamente fiscalia horrea, vitalis vena e quasi anima rei publicae, che erano state abcisae, motivo per cui il mare era diventato chiuso, in cui preclusa era la libera navigazione, con una sovversione evidente delle dinamiche economiche dell’impero, ma soprattutto con la rottura dell’asse fiscale Cartagine-Roma. Ne consegue che il controllo della Sicilia per i Vandali sarebbe risultato una priorità politica, non solo per la gestione del grano ma anche per una efficace difesa dei territori africani.
2021
978-88-8243-525-7
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