Filologia e letteratura di consumo a Roma nel Cinquecento

II contributo propone di definire come produzione 'di consumo' quel comparto di 'instant books' stampati in latino a Roma nel primo Cinquecento in occasione di eventi di vasta risonanza cittadina e connessi ai riti del potere urbano e curiale, destinati a lettori 'medi' interessati ad aggiornarsi su quanto accadeva in città e all'estero. Attraverso una esemplificazione che recupera testi sconosciuti e inediti, l'autrice utilizza tale specola per riconsiderare pure scritture finora studiate esclusivamente come documenti linguistici (per es. il dialogo tra un Osco e un Volsco di Mariangelo Accursio e gli anonimi 'Epistola in sex linguis' e 'Dialogus in lingua mariopionea') e che invece possono rientrare in quella letteratura di consumo destinata a lettori selezionati: una produzione di taglio 'antifilologico che segnala appunto la crisi ineluttabile della filologia umanistica.'