L'articolo si concentra sul nesso che Giovanni Gentile teorizza tra la lingua di una nazione e la definizione di una sua peculiare tradizione filosofica. Il contribtuo intende mostrare come in questo nesso si rifletta la più generale concezione attualistica, secondo la quale l'universalità non si realizza mai se non nella determinatezza del particolare. In questo caso l'universalità della filosofia si realizza in virtù delle particolari istanze nazionali che si esprimono nella espressione linguistica di ciascuna delle nazioni moderne. In particolare si mette a fuoco la specificità della nascita e dello svolgimento della tradizione filosofica italiana, che per Gentile comincia non con Dante, ancora legato all'impostazione filosofica medievale, ma con Petrarca, che nonostante il privilegio riconosciuto al latino, è per Gentile l'iniziatore della modernità filosofica, in quanto primo pensatore dell'umanesimo. L'apparente contraddittorietà di questa posizione si spiega con la concezione gentiliana della lingua, espressione dell'attività formatrice dello spirito, di cui realizza l'originale creatività.
Giovanni gentile tra nazionalità e universalità del filosofare
Faraone R.
2021-01-01
Abstract
L'articolo si concentra sul nesso che Giovanni Gentile teorizza tra la lingua di una nazione e la definizione di una sua peculiare tradizione filosofica. Il contribtuo intende mostrare come in questo nesso si rifletta la più generale concezione attualistica, secondo la quale l'universalità non si realizza mai se non nella determinatezza del particolare. In questo caso l'universalità della filosofia si realizza in virtù delle particolari istanze nazionali che si esprimono nella espressione linguistica di ciascuna delle nazioni moderne. In particolare si mette a fuoco la specificità della nascita e dello svolgimento della tradizione filosofica italiana, che per Gentile comincia non con Dante, ancora legato all'impostazione filosofica medievale, ma con Petrarca, che nonostante il privilegio riconosciuto al latino, è per Gentile l'iniziatore della modernità filosofica, in quanto primo pensatore dell'umanesimo. L'apparente contraddittorietà di questa posizione si spiega con la concezione gentiliana della lingua, espressione dell'attività formatrice dello spirito, di cui realizza l'originale creatività.File | Dimensione | Formato | |
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