Con sentenza del 25 novembre 2014, n. 25012, emessa in sede di impugnazione avverso la sentenza del Consiglio Nazionale Forense, n. 26 del 18 marzo 2014, le Sezioni Unite intervengono a precisare il contenuto normativo dell’art. 45 del codice deontologico forense del 2008, con argomenti di portata generale, occupandosi dei margini di liceità del c.d. patto di quota-lite, in una sua peculiare variante, che potremmo definire patto di quota-risultato, rassegnando delle motivazioni non perfettamente coincidenti con quelle del CNF: si accantona il riferimento al risultato e si focalizza l’attenzione sul rispetto dei canoni di equità, proporzionalità e correttezza.

No al patto di “quota-risultato” …se è sproporzionato: un quasi-caso di correzione della motivazione

Micali D
2015-01-01

Abstract

Con sentenza del 25 novembre 2014, n. 25012, emessa in sede di impugnazione avverso la sentenza del Consiglio Nazionale Forense, n. 26 del 18 marzo 2014, le Sezioni Unite intervengono a precisare il contenuto normativo dell’art. 45 del codice deontologico forense del 2008, con argomenti di portata generale, occupandosi dei margini di liceità del c.d. patto di quota-lite, in una sua peculiare variante, che potremmo definire patto di quota-risultato, rassegnando delle motivazioni non perfettamente coincidenti con quelle del CNF: si accantona il riferimento al risultato e si focalizza l’attenzione sul rispetto dei canoni di equità, proporzionalità e correttezza.
2015
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