L’analisi svolta prende le mosse da un’indagine sul principio della continuità territoriale, analizzandone l’incidenza sia a livello costituzionale (artt. 16 e 3, comma 2, Cost.), sia a livello eurounitario (l’art. 3 TUE e l’art. 45 della Carta di Nizza). Il preminente rilievo dei diritti citati, posti a fondamento dello status giuridico di cittadino italiano ed europeo, impone alle istituzioni nazionali e sovranazionali di promuovere azioni positive per tradurli in una effettiva attuazione del diritto alla mobilità, a sua volta propedeutica alla continuità territoriale. Tuttavia, per evitare che l’intervento pubblico nello strumentale settore del trasporto si ponga in aperto contrasto con la normativa europea in materia di concorrenza e con il divieto di aiuti di Stato, la relativa attività, pur avendo natura economica, viene assoggettata ad una disciplina derogatoria rispetto alle previsioni di cui agli artt. 106 e 107 TFUE. Vengono, quindi, analizzate le forme attraverso le quali l’intervento pubblico garantisce la continuità territoriale: le figure degli oneri e obblighi di servizio pubblico, in particolare, prevedono una compensazione per il vettore che ne sia gravato, mentre la stipula di un contratto di servizio può procurare al vettore, operante su una determinata tratta non adeguatamente remunerativa, un diritto di esclusiva. Si conclude con l’analisi della giurisprudenza della Corte di Giustizia e dei provvedimenti della Commissione, intervenuti per chiarire la portata e i limiti della disciplina derogatoria indicata.

I CONTRATTI DI SERVIZIO PUBBLICO A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ TERRITORIALE

SINDONI, Giulia
2022-02-21

Abstract

L’analisi svolta prende le mosse da un’indagine sul principio della continuità territoriale, analizzandone l’incidenza sia a livello costituzionale (artt. 16 e 3, comma 2, Cost.), sia a livello eurounitario (l’art. 3 TUE e l’art. 45 della Carta di Nizza). Il preminente rilievo dei diritti citati, posti a fondamento dello status giuridico di cittadino italiano ed europeo, impone alle istituzioni nazionali e sovranazionali di promuovere azioni positive per tradurli in una effettiva attuazione del diritto alla mobilità, a sua volta propedeutica alla continuità territoriale. Tuttavia, per evitare che l’intervento pubblico nello strumentale settore del trasporto si ponga in aperto contrasto con la normativa europea in materia di concorrenza e con il divieto di aiuti di Stato, la relativa attività, pur avendo natura economica, viene assoggettata ad una disciplina derogatoria rispetto alle previsioni di cui agli artt. 106 e 107 TFUE. Vengono, quindi, analizzate le forme attraverso le quali l’intervento pubblico garantisce la continuità territoriale: le figure degli oneri e obblighi di servizio pubblico, in particolare, prevedono una compensazione per il vettore che ne sia gravato, mentre la stipula di un contratto di servizio può procurare al vettore, operante su una determinata tratta non adeguatamente remunerativa, un diritto di esclusiva. Si conclude con l’analisi della giurisprudenza della Corte di Giustizia e dei provvedimenti della Commissione, intervenuti per chiarire la portata e i limiti della disciplina derogatoria indicata.
21-feb-2022
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
tesi_dottorato_Sindoni.pdf

accesso aperto

Descrizione: tesi
Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Creative commons
Dimensione 1.57 MB
Formato Adobe PDF
1.57 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3222246
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact