Pur non essendo annoverabile tra i grandi viaggiatori, Andrea Zanzotto ha dedicato molte delle sue “prose di luogo” agli itinerari veneti e ai viaggi esteri, ad esempio a Vienna. Lo studio evidenzia come l’autore tenda a proporre una sua particolare declinazione poetica dell’antropologia del paesaggio, non mancando di riflettere sull’impatto antropico, come emerge dalla distinzione tra “insediamento-piaga” e “insediamento-fioritura”. Le originali riflessioni zanzottiane, compiute da una prospettiva tendenzialmente sedentaria, non hanno infatti solo una valenza memoriale, ma acquisiscono spesso una forte e vibrante intonazione parenetica in direzione della salvaguardia del paesaggio, inteso come «palinsesto di memorie» e della comprensione del suo valore insieme naturalistico, artistico e letterario.
"Tra viaggio e fantasia". L'antropologia paesaggistica di Andrea Zanzotto prosatore
Novella Primo
2021-01-01
Abstract
Pur non essendo annoverabile tra i grandi viaggiatori, Andrea Zanzotto ha dedicato molte delle sue “prose di luogo” agli itinerari veneti e ai viaggi esteri, ad esempio a Vienna. Lo studio evidenzia come l’autore tenda a proporre una sua particolare declinazione poetica dell’antropologia del paesaggio, non mancando di riflettere sull’impatto antropico, come emerge dalla distinzione tra “insediamento-piaga” e “insediamento-fioritura”. Le originali riflessioni zanzottiane, compiute da una prospettiva tendenzialmente sedentaria, non hanno infatti solo una valenza memoriale, ma acquisiscono spesso una forte e vibrante intonazione parenetica in direzione della salvaguardia del paesaggio, inteso come «palinsesto di memorie» e della comprensione del suo valore insieme naturalistico, artistico e letterario.File | Dimensione | Formato | |
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