Se attraverso numerose riflessioni zibaldoniane, aperte al confronto con le realtà d'oltralpe, e soprattutto il carteggio con gli editori, in primis con Antonio Fortunato Stella, è possibile risalire alle logiche di mercato sottese alla produzione creativa di Giacomo Leopardi (che comprende anche lavori su commissione, come nel caso delle Crestomazie e delle traduzioni), non trascurabili sono parimenti le rappresentazioni letterarie dell''oggetto Libro', ricorrenti negli scritti del Recanatese. Soprattutto nelle Operette Morali, infatti, il libro diviene parte integrante della diegesi nel Dialogo di un fisico e di un metafisico, nei Detti memorabili di Filippo Ottonieri, nel Dialogo di Tristano e un amico e soprattutto nell'operetta Il Parini, ovvero della gloria, precorritrice delle moderne teorie di estetica della ricezione. Si cercherà pertanto di delineare un percorso teso a dimostrare la sostanziale omogeneità, nell'affrontare alcune questioni di sociologia della letteratura, tra il Leopardi dell'epistolario (e dei paratesti delle sue composizioni) e quello interno ai suoi scritti che rivelano la persistenza della consueta dicotomia antichi/moderni nell'opporre, ad esempio, la vita del libro moderno simile a quella degli «insetti efimeri» (Zib. 4271-72), all'imperitura gloria tributata ai cosiddetti classici.

Il libro leopardiano tra logiche editoriali "efimere" e cristallizzazioni letterarie

Novella Primo
2011-01-01

Abstract

Se attraverso numerose riflessioni zibaldoniane, aperte al confronto con le realtà d'oltralpe, e soprattutto il carteggio con gli editori, in primis con Antonio Fortunato Stella, è possibile risalire alle logiche di mercato sottese alla produzione creativa di Giacomo Leopardi (che comprende anche lavori su commissione, come nel caso delle Crestomazie e delle traduzioni), non trascurabili sono parimenti le rappresentazioni letterarie dell''oggetto Libro', ricorrenti negli scritti del Recanatese. Soprattutto nelle Operette Morali, infatti, il libro diviene parte integrante della diegesi nel Dialogo di un fisico e di un metafisico, nei Detti memorabili di Filippo Ottonieri, nel Dialogo di Tristano e un amico e soprattutto nell'operetta Il Parini, ovvero della gloria, precorritrice delle moderne teorie di estetica della ricezione. Si cercherà pertanto di delineare un percorso teso a dimostrare la sostanziale omogeneità, nell'affrontare alcune questioni di sociologia della letteratura, tra il Leopardi dell'epistolario (e dei paratesti delle sue composizioni) e quello interno ai suoi scritti che rivelano la persistenza della consueta dicotomia antichi/moderni nell'opporre, ad esempio, la vita del libro moderno simile a quella degli «insetti efimeri» (Zib. 4271-72), all'imperitura gloria tributata ai cosiddetti classici.
2011
9788846729965
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