Studio olistico sui semi di pistacchio, differenze di genotipi e possibili riutilizzi degli scarti

La frutta secca costituisce un elemento essenziale dell’alimentazione mediterranea ed è parte di una identità culturale millenaria. Il pistacchio (Pistacia vera) applartiene alle Anacariacee ed è ormai diffusissimo come snack, come ingrediente per dolci e anche di molti piatti gourmet. Il seme è prodotto da piante alberate che si adattano a climi aridi in zone del mediterraneo, medio-orientali e centro americane. In Sicilia il terreno vulcanico favorisce la crescita di alcuni peculiari ed antichi genotipi di questi arbusti e la produzione è molto apprezzata a dispetto della limitata area utile per la coltivazione e la produzione biennale. Questo è in special modo vero considerando la richiesta e le produzioni alternative (Turche, Iraniane, Americane); per questo motivo sono necessarie valutazioni scientifiche specifiche di tracciabilità sulla base sia genetica che ambientale (terroirs) ai fini di distinguere e riconoscere i pistacchi siciliani che contengono alti livelli di sicurezza e di qualità. Questa presentazione si focalizza sulla possibile analisi simultanea delle fasi idrofile e lipofile del pistacchio tramite NMR ai fini di valutazioni metaboliche quantitative sui semi (qNMR); auspicabilmente, tali studi porteranno ad una conoscenza più approfondita dei profili metabolici di genotipi diversi, ma anche di variazioni dovute a zone di coltivazioni differenti usate per omologhe tipologie di piante.