L’esperibilità dell’azione revocatoria contro la scissione societaria rappresenta uno dei temi più controversi del diritto dell’impresa, da tempo sottoposto ad ampie oscillazioni del pensiero dottrinale e pronunzie ancora instabili della giurisprudenza, e recentemente portato alla ribalta da controverse decisioni dei giudici lussemburghesi e degli ermellini nazionali per affermare l’astratta compatibilità della sanzione di inefficacia (quale derivante dall’eventuale accoglimento della domanda revocatoria) con il diritto unionale ; o anche soltanto, nel caso della pronunzia nomofilattica, per esplicitare un precedente obiter e statuire espressamente la praticabilità della declaratoria di inefficacia avente a oggetto la scissione societaria . In verità, come peraltro è accaduto in passato , ancora una volta il tema è stato indagato sotto profili problematici e da angolazioni pro-spettiche, che risentono di un certo condizionamento subito dalla pras-si operativa, ormai incline a considerare avvolte da un fumus di frode le operazioni straordinarie a carattere spiccatamente divisionale, ossia concentrate essenzialmente sulla separazione patrimoniale della scissa – soprattutto se realizzata a ridosso della declaratoria di insolvenza –, piuttosto che sull’apprezzamento degli aspetti riorganizzativi delle partecipanti all’operazione. Sicché, la verifica circa la cumulabilità delle tutele di diritto speciale con gli strumenti civilistici di conserva-zione della garanzia patrimoniale o, per altro verso, la selezione delle platee di soggetti direttamente o indirettamente coinvolti dagli effetti dell’operazione straordinaria, come anche l’analisi dei profili struttu-rali dell’operazione, finiscono per risolversi nel tentativo di rispondere a una sola domanda, perché in grado di determinare il travolgimento di pianificazioni societarie talora assai complesse: se, cioè, la scissio-ne societaria possa (e, in alcuni casi, debba) formare oggetto di azione revocatoria ordinaria. Pur non trascurando tale pragmatico aspetto dell’indagine, in que-sto lavoro si intenderebbe spostare il fuoco dell’analisi, tentando di valorizzare profili ricostruttivi delle due fattispecie d’interesse che, in verità, non risultano essere mai stati indagati e che, a sommesso avvi-so di chi scrive, sono in grado di portare un contributo ulteriore alla comprensione di un fenomeno sempre più spesso affidato ad assun-zioni di principio, quali l’intrinseca illiceità delle allocazioni patrimo-niali realizzate a diminuzione (rectius, riallocazione) della originaria garanzia generica della scissa, ovvero la manifesta fraudolenza di scis-sioni attuate in favore di società riconducibili a gruppi di interessi omogenei.

LA REVOCATORIA DELLA SCISSIONE SOCIETARIA. UNA LETTURA SISTEMATICA

Dario Latella
Primo
2022-01-01

Abstract

L’esperibilità dell’azione revocatoria contro la scissione societaria rappresenta uno dei temi più controversi del diritto dell’impresa, da tempo sottoposto ad ampie oscillazioni del pensiero dottrinale e pronunzie ancora instabili della giurisprudenza, e recentemente portato alla ribalta da controverse decisioni dei giudici lussemburghesi e degli ermellini nazionali per affermare l’astratta compatibilità della sanzione di inefficacia (quale derivante dall’eventuale accoglimento della domanda revocatoria) con il diritto unionale ; o anche soltanto, nel caso della pronunzia nomofilattica, per esplicitare un precedente obiter e statuire espressamente la praticabilità della declaratoria di inefficacia avente a oggetto la scissione societaria . In verità, come peraltro è accaduto in passato , ancora una volta il tema è stato indagato sotto profili problematici e da angolazioni pro-spettiche, che risentono di un certo condizionamento subito dalla pras-si operativa, ormai incline a considerare avvolte da un fumus di frode le operazioni straordinarie a carattere spiccatamente divisionale, ossia concentrate essenzialmente sulla separazione patrimoniale della scissa – soprattutto se realizzata a ridosso della declaratoria di insolvenza –, piuttosto che sull’apprezzamento degli aspetti riorganizzativi delle partecipanti all’operazione. Sicché, la verifica circa la cumulabilità delle tutele di diritto speciale con gli strumenti civilistici di conserva-zione della garanzia patrimoniale o, per altro verso, la selezione delle platee di soggetti direttamente o indirettamente coinvolti dagli effetti dell’operazione straordinaria, come anche l’analisi dei profili struttu-rali dell’operazione, finiscono per risolversi nel tentativo di rispondere a una sola domanda, perché in grado di determinare il travolgimento di pianificazioni societarie talora assai complesse: se, cioè, la scissio-ne societaria possa (e, in alcuni casi, debba) formare oggetto di azione revocatoria ordinaria. Pur non trascurando tale pragmatico aspetto dell’indagine, in que-sto lavoro si intenderebbe spostare il fuoco dell’analisi, tentando di valorizzare profili ricostruttivi delle due fattispecie d’interesse che, in verità, non risultano essere mai stati indagati e che, a sommesso avvi-so di chi scrive, sono in grado di portare un contributo ulteriore alla comprensione di un fenomeno sempre più spesso affidato ad assun-zioni di principio, quali l’intrinseca illiceità delle allocazioni patrimo-niali realizzate a diminuzione (rectius, riallocazione) della originaria garanzia generica della scissa, ovvero la manifesta fraudolenza di scis-sioni attuate in favore di società riconducibili a gruppi di interessi omogenei.
2022
Diritto Commerciale Interno e Internazionale
9788892145481
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Descrizione: La revocatoria della scissione societaria
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