Ungaretti si dichiarò (a torto) "primo tradutore italiano" dei versi di Góngora. Pur confutando questa affermaione, non si può negare che l'alessandrino sia stto uno dei maggiori "sponsor" del cordobese. Proprio nel famoso saggio del 1951 "Góngora al lume d'oggi", egli chiarisce le motivazioni di poetica e poesia che lo hanno portato ad accostarsi come lettore e traduttore al poeta spagnolo, in una consuetudine più che trentennale. Ungaretti trasforma l'arte del tradurre in una ricerca di linguaggio poetico al cui esito finale non può che stare la poesia, di fronte alla quale non è in questione né il poeta né il traduttore: entrambi, punto di partenza e punto di arrivo, sono al servizio di una poesia che trascende le singole individualità, di una poesia, cioè che è di tutti. Questo, senza dubbio, è il limite alto della teoria traduttoria ungarettiana; nella realtà, poi, nel passaggio dalle esigenze ideali alla prtica concreta, Ungaretti si rende conto delle difficoltà del tradurre e delle diversità dei due attori dell'atto traduttorio: il traducente ed il tradotto.

Góngora al lume di Ungaretti: dalla traduzione alla poesia

SAVOCA M
2005-01-01

Abstract

Ungaretti si dichiarò (a torto) "primo tradutore italiano" dei versi di Góngora. Pur confutando questa affermaione, non si può negare che l'alessandrino sia stto uno dei maggiori "sponsor" del cordobese. Proprio nel famoso saggio del 1951 "Góngora al lume d'oggi", egli chiarisce le motivazioni di poetica e poesia che lo hanno portato ad accostarsi come lettore e traduttore al poeta spagnolo, in una consuetudine più che trentennale. Ungaretti trasforma l'arte del tradurre in una ricerca di linguaggio poetico al cui esito finale non può che stare la poesia, di fronte alla quale non è in questione né il poeta né il traduttore: entrambi, punto di partenza e punto di arrivo, sono al servizio di una poesia che trascende le singole individualità, di una poesia, cioè che è di tutti. Questo, senza dubbio, è il limite alto della teoria traduttoria ungarettiana; nella realtà, poi, nel passaggio dalle esigenze ideali alla prtica concreta, Ungaretti si rende conto delle difficoltà del tradurre e delle diversità dei due attori dell'atto traduttorio: il traducente ed il tradotto.
2005
88-7246-671-7
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