Dalla fine degli anni ’70 l’Organizzazione mondiale della sanità ha inaugurato una politica tesa alla legittimazione delle medicine indigene e alla loro integrazione nei sistemi sanitari dei paesi detti “in via di sviluppo”. Questo libro, frutto di una lunga ricerca sul campo, analizza come tale dinamica globale si sia tradotta in un contesto locale: quello del Ghana. In questa prospettiva si discute di come i terapeuti tradizionali si posizionino all’interno di un sistema medica caratterizzato da un offerta terapeutica plurale: quella della biomedicina, quella dei profeti delle chiese indipendenti, e quella delle terapie tradizionali. Le posizioni occupate dai singoli attori sono di volta in volta negoziate e risultano dai complessi rapporti che entro si strutturano il campo delle terapie. Rapporti di forza che riflettono più ampie relazioni sociali, forme egemoniche e strategie controegemoniche. In tale contesto, e utilizzando anche una prospettiva cronologicamente profonda, si discute di quale sia il senso e il valore, anche operativo, della medicina tradizionale e di come le attuali dinamiche di mutamento al suo interno vadano lette in un ambito sociale e politico più globale. Il binomio malattia/terapia, centrale in questo volume, consente di discutere alcuni elementi del dibattito antropologico contemporaneo: il rapporto locale-globale, il potere, la governance negli stati postcoloniali, la costruzione della tradizione e della autenticità.
Le politiche della cura: terapie, potere e tradizione nel Ghana contemporaneo
SCHIRRIPA, GIUSEPPE DOMENICO
2005-01-01
Abstract
Dalla fine degli anni ’70 l’Organizzazione mondiale della sanità ha inaugurato una politica tesa alla legittimazione delle medicine indigene e alla loro integrazione nei sistemi sanitari dei paesi detti “in via di sviluppo”. Questo libro, frutto di una lunga ricerca sul campo, analizza come tale dinamica globale si sia tradotta in un contesto locale: quello del Ghana. In questa prospettiva si discute di come i terapeuti tradizionali si posizionino all’interno di un sistema medica caratterizzato da un offerta terapeutica plurale: quella della biomedicina, quella dei profeti delle chiese indipendenti, e quella delle terapie tradizionali. Le posizioni occupate dai singoli attori sono di volta in volta negoziate e risultano dai complessi rapporti che entro si strutturano il campo delle terapie. Rapporti di forza che riflettono più ampie relazioni sociali, forme egemoniche e strategie controegemoniche. In tale contesto, e utilizzando anche una prospettiva cronologicamente profonda, si discute di quale sia il senso e il valore, anche operativo, della medicina tradizionale e di come le attuali dinamiche di mutamento al suo interno vadano lette in un ambito sociale e politico più globale. Il binomio malattia/terapia, centrale in questo volume, consente di discutere alcuni elementi del dibattito antropologico contemporaneo: il rapporto locale-globale, il potere, la governance negli stati postcoloniali, la costruzione della tradizione e della autenticità.Pubblicazioni consigliate
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