La crisi ecologica è da molti considerata come la principale sfida cui le società contemporanee devono far fronte, e configura un fondamentale banco di prova per tutti i livelli di governo, da quello locale a quello globale. In questo contesto trova collocazione il presente lavoro sulla regione mediterranea, la quale rappresenta una delle aree maggiormente esposte ai rischi connessi con l’emergenza ambientale e climatica. L’elaborato, inserendosi nell’ambito delle ricerche di dottorato che sto conducendo in tema di Political Ecology, propone uno studio di caso avente ad oggetto una ricognizione critica delle policies implementate in seno all’Unione per il Mediterraneo (UfM) in ordine al contrasto alla crisi ambientale e climatica nello spazio geopolitico di suo interesse. Si tratta di un’organizzazione intergovernativa, composta dai Paesi membri dell’Unione europea e da 15 Paesi delle sponde meridionale ed orientale del Mediterraneo, con lo scopo di promuoverne dialogo e cooperazione. La sua attenzione verso la minaccia del climate change è testimoniata innanzitutto dal primo rapporto scientifico sul cambiamento climatico ed ambientale dell’area, presentato nell’ambito del forum regionale dell’UfM, tenutosi a Barcellona nel 2019. Le ricerche sono state realizzate dagli scienziati del MedECC, programma supportato, appunto, dall’UfM, oltre che dall’UNEP/Map. Tale report è finalizzato a fare luce sulle criticità ecologiche che colpiscono la regione mediterranea. Inoltre, l’organizzazione supporta diverse attività, indirizzate a stabilire policy frameworks e realizzare progetti concreti, in tema di sviluppo sostenibile (sustainable development), il quale a sua volta è caratterizzato da una triplice diramazione: Water, Environment and Blue Economy; Transport & Urban Development; Energy & Climate Action. Osservando quest’ultimo settore, gli obiettivi politici da raggiungere sono stati sanciti in seno a molteplici conferenze: UfM Ministerial Conference on Energy (Bruxelles 2013); UfM Ministerial Conference on Environment and Climate Change (Atene 2014); UfM Senior Officials Decision on Energy Regional Cooperation (Bruxelles 2015); UfM Ministerial Meeting on Energy (Roma 2016); UfM Energy & Climate Business Forum (Cairo 2017). L’Unione per il Mediterraneo, oltre a prevedere i frameworks politici di intervento, supporta concretamente iniziative che si rivolgono al ribaltamento del trend in cui insiste la crisi ecologica. Nel settore considerato sono attualmente in corso quattro progetti: CLIMA – MED Acting For Climate in South Mediterranean; SEMed Private Renewable Energy Framework (SPREF); UfM Energy University by Schneider Electric; Tafila Wind Farm. L’analisi degli obiettivi politici e delle concrete azioni di intervento che l’UfM ha posto in essere, nel ramo energetico e climatico, potrebbe risultare utile per evidenziare il grado di efficacia che, in un’area geografica delicata e fondamentale come quella del Mediterraneo, stia risultando da tale modello di governance, caratterizzato prevalentemente da politiche intergovernative nella sfera ambientale.

Sfida ecologica, climate change, governance. Il ruolo dell'Unione per il Mediterraneo nel contrasto alla crisi ambientale

Raffaele Albanese
2023-01-01

Abstract

La crisi ecologica è da molti considerata come la principale sfida cui le società contemporanee devono far fronte, e configura un fondamentale banco di prova per tutti i livelli di governo, da quello locale a quello globale. In questo contesto trova collocazione il presente lavoro sulla regione mediterranea, la quale rappresenta una delle aree maggiormente esposte ai rischi connessi con l’emergenza ambientale e climatica. L’elaborato, inserendosi nell’ambito delle ricerche di dottorato che sto conducendo in tema di Political Ecology, propone uno studio di caso avente ad oggetto una ricognizione critica delle policies implementate in seno all’Unione per il Mediterraneo (UfM) in ordine al contrasto alla crisi ambientale e climatica nello spazio geopolitico di suo interesse. Si tratta di un’organizzazione intergovernativa, composta dai Paesi membri dell’Unione europea e da 15 Paesi delle sponde meridionale ed orientale del Mediterraneo, con lo scopo di promuoverne dialogo e cooperazione. La sua attenzione verso la minaccia del climate change è testimoniata innanzitutto dal primo rapporto scientifico sul cambiamento climatico ed ambientale dell’area, presentato nell’ambito del forum regionale dell’UfM, tenutosi a Barcellona nel 2019. Le ricerche sono state realizzate dagli scienziati del MedECC, programma supportato, appunto, dall’UfM, oltre che dall’UNEP/Map. Tale report è finalizzato a fare luce sulle criticità ecologiche che colpiscono la regione mediterranea. Inoltre, l’organizzazione supporta diverse attività, indirizzate a stabilire policy frameworks e realizzare progetti concreti, in tema di sviluppo sostenibile (sustainable development), il quale a sua volta è caratterizzato da una triplice diramazione: Water, Environment and Blue Economy; Transport & Urban Development; Energy & Climate Action. Osservando quest’ultimo settore, gli obiettivi politici da raggiungere sono stati sanciti in seno a molteplici conferenze: UfM Ministerial Conference on Energy (Bruxelles 2013); UfM Ministerial Conference on Environment and Climate Change (Atene 2014); UfM Senior Officials Decision on Energy Regional Cooperation (Bruxelles 2015); UfM Ministerial Meeting on Energy (Roma 2016); UfM Energy & Climate Business Forum (Cairo 2017). L’Unione per il Mediterraneo, oltre a prevedere i frameworks politici di intervento, supporta concretamente iniziative che si rivolgono al ribaltamento del trend in cui insiste la crisi ecologica. Nel settore considerato sono attualmente in corso quattro progetti: CLIMA – MED Acting For Climate in South Mediterranean; SEMed Private Renewable Energy Framework (SPREF); UfM Energy University by Schneider Electric; Tafila Wind Farm. L’analisi degli obiettivi politici e delle concrete azioni di intervento che l’UfM ha posto in essere, nel ramo energetico e climatico, potrebbe risultare utile per evidenziare il grado di efficacia che, in un’area geografica delicata e fondamentale come quella del Mediterraneo, stia risultando da tale modello di governance, caratterizzato prevalentemente da politiche intergovernative nella sfera ambientale.
2023
979-12-80899-02-6
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