Il volume è suddiviso in quattro parti e ha una struttura modulare che ne consente l’impiego in tutti i corsi di studio, sia triennali sia magistrali, di Linguistica italiana, Storia della lingua italiana, Grammatica italiana, Dialettologia; per alcune parti può indirizzarsi anche ai corsi di Sociolinguistica, Linguistica generale, Comunicazione, Laboratorio di scrittura e simili. Abbiamo infatti conciliato gli aspetti sincronici (oggetto delle parti 1, 2 e 4) con quelli diacronici (descritti nella parte 3), con un’attenzione particolare all’ampio spettro di variazione dell’italiano, anche nel rapporto con altre lingue (latino e dialetti in primis). Le parole chiave della trattazione sono intreccio di varietà, mobilità, policentrismo, storia, usi documentati. Le quattro parti descrivono il complesso delle strutture e degli usi dell’italiano fornendo sempre la collocazione storica dei fenomeni commentati ed enfatizzando lo spettro delle varietà. La prima parte passa in rassegna, secondo la canonica ripartizione in fonologia, morfologia, lessico, sintassi e semantica, tutte le componenti dell’italiano. Per il suo carattere ricognitivo delle strutture fondamentali, essa costituisce il punto di partenza per la comprensione degli aspetti lessico-grammaticali ed è quindi particolarmente indicata per i corsi di base. La seconda parte allarga il discorso dalla frase al testo e si focalizza sul variare della lingua in base al mezzo, o canale di trasmissione; particolare attenzione viene posta sulle diverse strutture che contraddistinguono lo scritto e il parlato, e sulle varietà intermedie che sfruttano tratti tipici dell’uno e dell’altro, quali quelle mediate dai mezzi di trasmissione audiovisivi e telematici. Essendo incentrate sui fondamenti del linguaggio, le prime due parti contengono numerosi elementi utili non soltanto per lo studio dell’italiano e della grammatica, ma per la comprensione dei fenomeni generali sottesi a tutte le lingue. La terza parte, interamente storica, è divisa in due sottosezioni: quella della grammatica storica, con una rassegna dei principali fenomeni di transizione e derivazione dal latino all’italiano e dall’italiano antico a quello attuale, e quella della storia dei testi, dalle origini a oggi. La quarta e ultima parte affronta il tema dei dialetti, degli italiani regionali e delle varietà alloglotte. La scelta di dedicare, diversamente dalla manualistica corrente, largo spazio alle varietà diatopiche parlate in Italia deriva dal proposito di evidenziare, da un lato, lo stretto rapporto tra esse e la lingua italiana – non solo in prospettiva storico-evolutiva ma anche nelle attuali dinamiche di variazione sincronica – dall’altro, e per diretto correlato, il policentrismo dell’italiano e la complessa architettura del suo repertorio linguistico. Come appare chiaro già scorrendo l’indice, in ogni parte viene sottolineata ed esemplificata la variabilità, la non monoliticità della lingua italiana. Se il movimento e la fluidità, il mutevole rapporto tra norme e usi frutto della costante rinegoziazione tra i parlanti, sono caratteristiche imprescindibili di ogni forma di comunicazione ed espressione umana, ciò è vero in modo particolare per la lingua italiana, da sempre caratterizzata dalla coesistenza e dall’interrelazione di modelli, centri e stili diversi. Se ogni lingua, infatti, vive dell’intreccio di varietà, in base al tempo, al luogo, alla situazione comunicativa, al livello socioculturale dei parlanti e al mezzo di trasmissione, questo è vero, ancora una volta, in modo particolare per l’italiano, caratterizzato da una spiccata differenza tra usi scritti e parlati, dall’elevata incidenza di fenomeni regionali e sovraregionali, dalla persistenza di forme letterarie e arcaizzanti (tuttora vivissime non soltanto in letteratura: basti pensare al teatro musicale) accanto a forme colloquiali, usi popolari o semicolti e altro ancora. Anche nell’analisi di tratti linguistici contemporanei, abbiamo ritenuto che illustrarne l’iter evolutivo (derivazione e tappe salienti delle trasformazioni d’uso) fosse utile alla loro comprensione e, in generale, a una visione più consapevole degli assetti attuali dell’italiano. Abbiamo inoltre scelto di non limitarci a descrivere i fenomeni linguistici in astratto, ma di mostrarne gli effetti concreti fornendo e analizzando distesamente una grande quantità di esempi, molti dei quali autentici (provenienti da giornali cartacei e online, opere letterarie di ogni epoca, trattati scientifici, trasmissioni televisive, prodotti di studenti di scuola e universitari, social network e altro ancora). Ci rivolgiamo a lettori e lettrici, cioè a studenti e studentesse, non necessariamente già a conoscenza della storia e dei caratteri costitutivi dell’italiano; per questo, nei limiti del possibile, abbiamo fornito una sintetica spiegazione di tutti i tecnicismi utilizzati. Abbiamo, inoltre, raccolto tutti i termini più importanti in un indice analitico con glossario finale, che rimanda alle definizioni nel testo o ne fornisce di nuove, se necessario. La lettura e la memorizzazione sono agevolate anche da alcuni accorgimenti grafici, quali il neretto per le parole chiave, i titoletti a margine, gli agili sommari e i riepiloghi dei temi trattati, entrambi strutturati sotto forma di elenchi puntati e posti rispettivamente all’inizio e alla fine di ciascuna parte. Di contro, per non appesantire la lettura, abbiamo evitato quasi sempre l’uso di note. Per consentire un approfondimento di tutti gli argomenti trattati siamo stati particolarmente generosi nella bibliografia e nell’elencazione di letture consigliate al termine di ciascuna parte. La piattaforma MyLab collegata al volume contiene ulteriori materiali, letture e schede che arricchiscono la trattazione, consentendo di approfondire aspetti specifici esclusi dal volume cartaceo. La piattaforma offre anche una serie di esercizi per verificare le competenze acquisite. Sebbene il manuale sia stato concepito interamente come opera collettiva e ogni parte sia stata discussa collegialmente, Elvira Assenza è responsabile dei capitoli 1-4 della Parte 1 e di tutta la Parte 4; Fabio Ruggiano dei capitoli 5-6 della Parte 1 e dell’intera Parte 2; Fabio Rossi della Parte 3 e del glossario.
Manuale di linguistica italiana
Assenza, ElviraPrimo
;Rossi, Fabio;Ruggiano, FabioUltimo
2023-01-01
Abstract
Il volume è suddiviso in quattro parti e ha una struttura modulare che ne consente l’impiego in tutti i corsi di studio, sia triennali sia magistrali, di Linguistica italiana, Storia della lingua italiana, Grammatica italiana, Dialettologia; per alcune parti può indirizzarsi anche ai corsi di Sociolinguistica, Linguistica generale, Comunicazione, Laboratorio di scrittura e simili. Abbiamo infatti conciliato gli aspetti sincronici (oggetto delle parti 1, 2 e 4) con quelli diacronici (descritti nella parte 3), con un’attenzione particolare all’ampio spettro di variazione dell’italiano, anche nel rapporto con altre lingue (latino e dialetti in primis). Le parole chiave della trattazione sono intreccio di varietà, mobilità, policentrismo, storia, usi documentati. Le quattro parti descrivono il complesso delle strutture e degli usi dell’italiano fornendo sempre la collocazione storica dei fenomeni commentati ed enfatizzando lo spettro delle varietà. La prima parte passa in rassegna, secondo la canonica ripartizione in fonologia, morfologia, lessico, sintassi e semantica, tutte le componenti dell’italiano. Per il suo carattere ricognitivo delle strutture fondamentali, essa costituisce il punto di partenza per la comprensione degli aspetti lessico-grammaticali ed è quindi particolarmente indicata per i corsi di base. La seconda parte allarga il discorso dalla frase al testo e si focalizza sul variare della lingua in base al mezzo, o canale di trasmissione; particolare attenzione viene posta sulle diverse strutture che contraddistinguono lo scritto e il parlato, e sulle varietà intermedie che sfruttano tratti tipici dell’uno e dell’altro, quali quelle mediate dai mezzi di trasmissione audiovisivi e telematici. Essendo incentrate sui fondamenti del linguaggio, le prime due parti contengono numerosi elementi utili non soltanto per lo studio dell’italiano e della grammatica, ma per la comprensione dei fenomeni generali sottesi a tutte le lingue. La terza parte, interamente storica, è divisa in due sottosezioni: quella della grammatica storica, con una rassegna dei principali fenomeni di transizione e derivazione dal latino all’italiano e dall’italiano antico a quello attuale, e quella della storia dei testi, dalle origini a oggi. La quarta e ultima parte affronta il tema dei dialetti, degli italiani regionali e delle varietà alloglotte. La scelta di dedicare, diversamente dalla manualistica corrente, largo spazio alle varietà diatopiche parlate in Italia deriva dal proposito di evidenziare, da un lato, lo stretto rapporto tra esse e la lingua italiana – non solo in prospettiva storico-evolutiva ma anche nelle attuali dinamiche di variazione sincronica – dall’altro, e per diretto correlato, il policentrismo dell’italiano e la complessa architettura del suo repertorio linguistico. Come appare chiaro già scorrendo l’indice, in ogni parte viene sottolineata ed esemplificata la variabilità, la non monoliticità della lingua italiana. Se il movimento e la fluidità, il mutevole rapporto tra norme e usi frutto della costante rinegoziazione tra i parlanti, sono caratteristiche imprescindibili di ogni forma di comunicazione ed espressione umana, ciò è vero in modo particolare per la lingua italiana, da sempre caratterizzata dalla coesistenza e dall’interrelazione di modelli, centri e stili diversi. Se ogni lingua, infatti, vive dell’intreccio di varietà, in base al tempo, al luogo, alla situazione comunicativa, al livello socioculturale dei parlanti e al mezzo di trasmissione, questo è vero, ancora una volta, in modo particolare per l’italiano, caratterizzato da una spiccata differenza tra usi scritti e parlati, dall’elevata incidenza di fenomeni regionali e sovraregionali, dalla persistenza di forme letterarie e arcaizzanti (tuttora vivissime non soltanto in letteratura: basti pensare al teatro musicale) accanto a forme colloquiali, usi popolari o semicolti e altro ancora. Anche nell’analisi di tratti linguistici contemporanei, abbiamo ritenuto che illustrarne l’iter evolutivo (derivazione e tappe salienti delle trasformazioni d’uso) fosse utile alla loro comprensione e, in generale, a una visione più consapevole degli assetti attuali dell’italiano. Abbiamo inoltre scelto di non limitarci a descrivere i fenomeni linguistici in astratto, ma di mostrarne gli effetti concreti fornendo e analizzando distesamente una grande quantità di esempi, molti dei quali autentici (provenienti da giornali cartacei e online, opere letterarie di ogni epoca, trattati scientifici, trasmissioni televisive, prodotti di studenti di scuola e universitari, social network e altro ancora). Ci rivolgiamo a lettori e lettrici, cioè a studenti e studentesse, non necessariamente già a conoscenza della storia e dei caratteri costitutivi dell’italiano; per questo, nei limiti del possibile, abbiamo fornito una sintetica spiegazione di tutti i tecnicismi utilizzati. Abbiamo, inoltre, raccolto tutti i termini più importanti in un indice analitico con glossario finale, che rimanda alle definizioni nel testo o ne fornisce di nuove, se necessario. La lettura e la memorizzazione sono agevolate anche da alcuni accorgimenti grafici, quali il neretto per le parole chiave, i titoletti a margine, gli agili sommari e i riepiloghi dei temi trattati, entrambi strutturati sotto forma di elenchi puntati e posti rispettivamente all’inizio e alla fine di ciascuna parte. Di contro, per non appesantire la lettura, abbiamo evitato quasi sempre l’uso di note. Per consentire un approfondimento di tutti gli argomenti trattati siamo stati particolarmente generosi nella bibliografia e nell’elencazione di letture consigliate al termine di ciascuna parte. La piattaforma MyLab collegata al volume contiene ulteriori materiali, letture e schede che arricchiscono la trattazione, consentendo di approfondire aspetti specifici esclusi dal volume cartaceo. La piattaforma offre anche una serie di esercizi per verificare le competenze acquisite. Sebbene il manuale sia stato concepito interamente come opera collettiva e ogni parte sia stata discussa collegialmente, Elvira Assenza è responsabile dei capitoli 1-4 della Parte 1 e di tutta la Parte 4; Fabio Ruggiano dei capitoli 5-6 della Parte 1 e dell’intera Parte 2; Fabio Rossi della Parte 3 e del glossario.File | Dimensione | Formato | |
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