Il linguaggio rappresenta un modo in cui l’Homo Sapiens ha accesso epistemologico al mondo, il modo in cui conosciamo il mondo è diverso prima e dopo aver acquisito le competenze linguistiche. Come evidenziato dagli studi presenti in letteratura la nostra natura, in quanto esseri umani, dipende principalmente dalle abilità linguistiche e dagli effetti del linguaggio sulla nostra cognizione. Diversi studi hanno evidenziato come il sistema sensomotorio sia coinvolto nella cognizione, nella comprensione e produzione del linguaggio. Infatti, si ritiene che il sistema motorio, supporti almeno parzialmente, la comprensione e la produzione del linguaggio. Negli ultimi anni, molti studi empirici hanno dimostrato che l'elaborazione dei verbi d'azione è compromessa nei pazienti con malattia di Parkinson, che mostrano una significativa riduzione della fluidità verbale e difficoltà nei compiti linguistici che coinvolgono la definizione di parole e/o l'interpretazione di metafore, disfunzione nella sintassi, e l’elaborazione semantica del discorso. È interessante notare che la ricerca scientifica ha dimostrato che l'elaborazione dei verbi d'azione è particolarmente compromessa nelle fasi iniziali del Parkinson, evidenziando il ruolo potenziale delle aree sottocorticali nell'elaborazione del linguaggio e nell'integrazione semantica delle azioni. Alla luce della letteratura precedente, l’obiettivo del presente lavoro è quello di studiare l’elaborazione di contenuti semantici e a valenza affettiva relativi all’azione nei pazienti affetti da sindrome di Parkinson. Sono stati presi in esame dieci pazienti con malattia di Parkinson,sono stati utilizzati i seguenti strumenti: Task Go/No-go utilizzato per la valutazione del processamento verbi d’azione concreti e verbi astratti a valenza affettiva positiva, negativa e neutra; Montreal Cognitive Assessment (MoCA); Beck Depression Inventory-2 (BDI-II); Hamilton Anxiety Rating Scale (HAM-A). L’analisi dei dati ha permesso di evidenziare valori statisticamente significativi nei tempi di reazione durante l’elaborazione delle frasi affettive negative concrete, affettive negative astratte, affettive positive concrete, affettive positive astratte nei pazienti con Parkinson rispetto al gruppo di controllo, che ha ottenuto tempi di reazione più alti nelle frasi non affettive neutre astratte. Inoltre, nel confronto fra i due gruppi (pazienti versus gruppo di controllo) sono emerse differenze statisticamente significative nell’accuratezza delle risposte alle frasi con valenza affettiva negativa concreta e frasi a valenza affettiva positiva astratta.I pazienti con Parkinson hanno ottenuto tempi di reazione più alti rispetto ai controlli. I risultati sono congruenti con i dati presenti in letteratura e relativi alle specifiche difficoltà nell’elaborazione dei verbi di azione presentate dai pazienti con malattia di Parkinson.

Elaborazione dei contenuti semantici relativi ai verbi emotivi e di azione nei disordini del movimento

SILVESTRI, Maria Catena
2023-05-30

Abstract

Il linguaggio rappresenta un modo in cui l’Homo Sapiens ha accesso epistemologico al mondo, il modo in cui conosciamo il mondo è diverso prima e dopo aver acquisito le competenze linguistiche. Come evidenziato dagli studi presenti in letteratura la nostra natura, in quanto esseri umani, dipende principalmente dalle abilità linguistiche e dagli effetti del linguaggio sulla nostra cognizione. Diversi studi hanno evidenziato come il sistema sensomotorio sia coinvolto nella cognizione, nella comprensione e produzione del linguaggio. Infatti, si ritiene che il sistema motorio, supporti almeno parzialmente, la comprensione e la produzione del linguaggio. Negli ultimi anni, molti studi empirici hanno dimostrato che l'elaborazione dei verbi d'azione è compromessa nei pazienti con malattia di Parkinson, che mostrano una significativa riduzione della fluidità verbale e difficoltà nei compiti linguistici che coinvolgono la definizione di parole e/o l'interpretazione di metafore, disfunzione nella sintassi, e l’elaborazione semantica del discorso. È interessante notare che la ricerca scientifica ha dimostrato che l'elaborazione dei verbi d'azione è particolarmente compromessa nelle fasi iniziali del Parkinson, evidenziando il ruolo potenziale delle aree sottocorticali nell'elaborazione del linguaggio e nell'integrazione semantica delle azioni. Alla luce della letteratura precedente, l’obiettivo del presente lavoro è quello di studiare l’elaborazione di contenuti semantici e a valenza affettiva relativi all’azione nei pazienti affetti da sindrome di Parkinson. Sono stati presi in esame dieci pazienti con malattia di Parkinson,sono stati utilizzati i seguenti strumenti: Task Go/No-go utilizzato per la valutazione del processamento verbi d’azione concreti e verbi astratti a valenza affettiva positiva, negativa e neutra; Montreal Cognitive Assessment (MoCA); Beck Depression Inventory-2 (BDI-II); Hamilton Anxiety Rating Scale (HAM-A). L’analisi dei dati ha permesso di evidenziare valori statisticamente significativi nei tempi di reazione durante l’elaborazione delle frasi affettive negative concrete, affettive negative astratte, affettive positive concrete, affettive positive astratte nei pazienti con Parkinson rispetto al gruppo di controllo, che ha ottenuto tempi di reazione più alti nelle frasi non affettive neutre astratte. Inoltre, nel confronto fra i due gruppi (pazienti versus gruppo di controllo) sono emerse differenze statisticamente significative nell’accuratezza delle risposte alle frasi con valenza affettiva negativa concreta e frasi a valenza affettiva positiva astratta.I pazienti con Parkinson hanno ottenuto tempi di reazione più alti rispetto ai controlli. I risultati sono congruenti con i dati presenti in letteratura e relativi alle specifiche difficoltà nell’elaborazione dei verbi di azione presentate dai pazienti con malattia di Parkinson.
30-mag-2023
Verbi di azione, malattia di Parkinson, Task Go/No-go.
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