Come può la politica tradursi in violenza arbitraria e senza limiti contro l’essere umano? Questo è il paradosso del Male politico, che smaschera il proprio volto più cupo nei totalitarismi del XX secolo. A partire da uno scavo filosofico nell’abisso demoniaco di una violenza non solo distruttiva, ma fondativa dell’ordine pubblico, del potere sovrano e delle sue maschere legittimanti, questo studio intende prospettare un differente orizzonte politico, attraverso lo sguardo di Arendt, Lévinas e Derrida. Il Male totalitario – punto di snodo fondamentale del percorso intrapreso – non emerge come una necessità imposta alla politica dall’esterno, ma come una possibilità estrema di una libertà che volontariamente ha scelto di distruggere. Il confronto con la sua realizzazione impone, perciò, un surplus di vigilanza teoretica, etica e politica: se ancora oggi è possibile il Male, è anche possibile scegliere di pensare e agire altrimenti? L’itinerario proposto culmina nella scommessa di una democrazia che, seppur fragile, possa farsi luogo di risposta responsabile, prima che di violenza legittima, sulla traccia di un Bene inscritto prioritariamente nella responsabilità di ogni individuo nei confronti dell’altro uomo.

La politica e il male. Sulla fragilità della democrazia

PACILE', Maria Teresa
2023-01-01

Abstract

Come può la politica tradursi in violenza arbitraria e senza limiti contro l’essere umano? Questo è il paradosso del Male politico, che smaschera il proprio volto più cupo nei totalitarismi del XX secolo. A partire da uno scavo filosofico nell’abisso demoniaco di una violenza non solo distruttiva, ma fondativa dell’ordine pubblico, del potere sovrano e delle sue maschere legittimanti, questo studio intende prospettare un differente orizzonte politico, attraverso lo sguardo di Arendt, Lévinas e Derrida. Il Male totalitario – punto di snodo fondamentale del percorso intrapreso – non emerge come una necessità imposta alla politica dall’esterno, ma come una possibilità estrema di una libertà che volontariamente ha scelto di distruggere. Il confronto con la sua realizzazione impone, perciò, un surplus di vigilanza teoretica, etica e politica: se ancora oggi è possibile il Male, è anche possibile scegliere di pensare e agire altrimenti? L’itinerario proposto culmina nella scommessa di una democrazia che, seppur fragile, possa farsi luogo di risposta responsabile, prima che di violenza legittima, sulla traccia di un Bene inscritto prioritariamente nella responsabilità di ogni individuo nei confronti dell’altro uomo.
2023
Società italiana di filosofia morale
978-88-9314-400-1
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