Questa documentatissima monografia offre l’opportunità di entrare in un mondo che si tende a pensare morto, semmai ristretto, residuale, inattuale perché, assieme a tante altre “cose”, travolto dall’ineluttabile “modernità” che, scrissero bene Jean Baudrillard (1991) e Paul Connerton (2009), troppo ha dimenticato e ancora fa dimenticare. Se ciò vale per la netta riduzione che piattaforme, schermi, scrolling hanno, in un modo o nell’altro, dato alla Storia, alle nostre capacità e possibilità di memoria, forse vale un po’ meno per la Magia; se non altro per una “informatica” che, per i frequenti e incomprensibili malfunzionamenti, si ritrova spesso ad essere vissuta e accettata come “informagica”. Qui, infatti, è l’attualità di un mondo magico, mantico, divinatorio, oracolare, sovraumano tanto segreto e impenetrabile quanto vivissimo nelle tecniche, nelle ritualità, nei linguaggi e nelle poetiche che possiamo conoscere da vicino, grazie al lavoro etnografico di lunghissima durata che Marilena Maffei, dai primi anni Ottanta a oggi, ha condotto nelle Isole Eolie. Contesto contadino, pastorale e marinaro al tempo stesso, cui l’antropologa culturale ha dedicato quasi l’intera sua attività di ricerca raccogliendone e indagandone narrazioni, miti, fiabe, immagini, immaginari, culti, canti in una serie di preziosissimi, straordinari studi: ricordo solo Capelli di serpe (1995), Donne di mare (2013), il recente La danza delle streghe. Cunti e credenze dell’arcipelago eoliano (2018) di cui La maga e il velo rappresenta adesso l’apice, appena pubblicato per l'editore Cisu di Roma.

Macrina Marilena Maffei, La maga e il velo. Incantesimi, riti e poteri del mondo magico eoliano, Cisu, Roma 2021, pp. 384

GERACI M.
2021-01-01

Abstract

Questa documentatissima monografia offre l’opportunità di entrare in un mondo che si tende a pensare morto, semmai ristretto, residuale, inattuale perché, assieme a tante altre “cose”, travolto dall’ineluttabile “modernità” che, scrissero bene Jean Baudrillard (1991) e Paul Connerton (2009), troppo ha dimenticato e ancora fa dimenticare. Se ciò vale per la netta riduzione che piattaforme, schermi, scrolling hanno, in un modo o nell’altro, dato alla Storia, alle nostre capacità e possibilità di memoria, forse vale un po’ meno per la Magia; se non altro per una “informatica” che, per i frequenti e incomprensibili malfunzionamenti, si ritrova spesso ad essere vissuta e accettata come “informagica”. Qui, infatti, è l’attualità di un mondo magico, mantico, divinatorio, oracolare, sovraumano tanto segreto e impenetrabile quanto vivissimo nelle tecniche, nelle ritualità, nei linguaggi e nelle poetiche che possiamo conoscere da vicino, grazie al lavoro etnografico di lunghissima durata che Marilena Maffei, dai primi anni Ottanta a oggi, ha condotto nelle Isole Eolie. Contesto contadino, pastorale e marinaro al tempo stesso, cui l’antropologa culturale ha dedicato quasi l’intera sua attività di ricerca raccogliendone e indagandone narrazioni, miti, fiabe, immagini, immaginari, culti, canti in una serie di preziosissimi, straordinari studi: ricordo solo Capelli di serpe (1995), Donne di mare (2013), il recente La danza delle streghe. Cunti e credenze dell’arcipelago eoliano (2018) di cui La maga e il velo rappresenta adesso l’apice, appena pubblicato per l'editore Cisu di Roma.
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