L'obiettivo di questo progetto di ricerca è quello di analizzare la relazione esistente tra la sfera orale e la strutturazione dell'immagine corporea. In particolare, l'intento è quello di dimostrare l'esistenza di un legame tra le componenti motorie della bocca e la percezione corporea facendo riferimento all’Embodied Cognition, una teoria che evidenzia come ogni forma di cognizione umana sia incarnata e passi attraverso l'esperienza. Tale paradigma si sposa con l'intento di dimostrare una connessione tra le componenti strutturali della bocca e la percezione di sé. In tal senso, si è fatto riferimento al concetto di sé corporeo con il quale, in una logica embodied, è stata superata la scissione tra schema e immagine corporea e fatto riferimento a una rappresentazione unitaria, immediata e tridimensionale del corpo e della sua posizione nello spazio, senza tralasciare che esso viene a crearsi dall’integrazione tra le informazioni sensitivo-sensoriali e le istanze relazionali, psicologiche, immaginative ed intellettive (Impara, 2019). Alla nascita di tale consapevolezza concorre anche lo sviluppo della sfera orale, la cui rilevanza è resa evidente dal suo ruolo neurobiologico e performativo: a livello organico, infatti, la zona temporo-mandibolare contiene il 70% delle terminazioni propriocettive di tutte le articolazioni mentre la bocca, nella corteccia somatosensitiva, è la più rappresentata in proporzione agli altri organi (Lopes, Moura & Lima, 2014; Occhinegro & Mizrahil, 2014). La sua centralità nell'essere umano è anche testimoniata dallo studio dei correlati morfo-funzionali e dell’apparato stomatognatico, un sistema in grado di rappresentare la stretta connessione tra i denti, l’articolazione temporo-mandibolare e il sistema nervoso. Difatti un deficit causato in particolare da una malocclusione potrebbe avere effetti non solo su tutto il corpo con disturbi relativi alla  67 di  127 coordinazione e all’equilibrio ma anche sulle funzioni senso-motorie associate alla bocca quali postura, masticazione, respirazione, fonazione e gusto, le stesse che consentono all’individuo di percepire sé stesso e l’ambiente circostante (Olivo et al., 2006; Seehra, Fleming, Newton & Di Biase, 2011; Tripathi & Patil, 2011). Considerando che nella prospettiva dell’Embodied Cognition, riconoscersi agente di un’azione costituisce un passaggio fondamentale per la formazione del Sè e visto il ruolo della bocca a livello propriocettivo ed esplorativo, si può presumere che l’eventuale presenza di problematiche occlusive inciderebbe sulle capacità motorie del soggetto. Tali disturbi non solo potrebbero limitare le possibilità di azione individuale ma anche ripercuotersi sulla percezione corporea e indirettamente su componenti quali autostima e benessere psicofisico. Gli adolescenti in particolare affrontano compiti evolutivi complessi e la valutazione di sé si basa su elementi riguardanti soprattutto le caratteristiche del volto, per cui la presenza di alterazioni o problematiche della sfera orale che intaccano sia la funzionalità che l'estetica dento-facciale possono generare un'immagine corporea negativa. La maggior parte degli studi riguardante la connessione tra i due costrutti si focalizza principalmente sul valore estetico della bocca (Abbott & Barber, 2010; Baker, Mat & Robinson, 2010; Campos, Costa, Bonafé, Marôco & Campos, 2020; Cash, 2002; Kaur et al., 2018). L'elemento di novità introdotto dalla nostra ricerca riguarda la possibilità di valutare la sua influenza sul Sè corporeo, attraverso un'analisi delle componenti motorie. I risultati potrebbero dimostrare il ruolo della sfera orale nel raggiungimento della consapevolezza corporea ed evidenziare il suo contributo non solo nella conoscenza del mondo esterno ma sopratutto nella percezione del mondo interno.

Sfera orale e immagine corporea: una prospettiva embodied

SICARI, Federica
2023-10-24

Abstract

L'obiettivo di questo progetto di ricerca è quello di analizzare la relazione esistente tra la sfera orale e la strutturazione dell'immagine corporea. In particolare, l'intento è quello di dimostrare l'esistenza di un legame tra le componenti motorie della bocca e la percezione corporea facendo riferimento all’Embodied Cognition, una teoria che evidenzia come ogni forma di cognizione umana sia incarnata e passi attraverso l'esperienza. Tale paradigma si sposa con l'intento di dimostrare una connessione tra le componenti strutturali della bocca e la percezione di sé. In tal senso, si è fatto riferimento al concetto di sé corporeo con il quale, in una logica embodied, è stata superata la scissione tra schema e immagine corporea e fatto riferimento a una rappresentazione unitaria, immediata e tridimensionale del corpo e della sua posizione nello spazio, senza tralasciare che esso viene a crearsi dall’integrazione tra le informazioni sensitivo-sensoriali e le istanze relazionali, psicologiche, immaginative ed intellettive (Impara, 2019). Alla nascita di tale consapevolezza concorre anche lo sviluppo della sfera orale, la cui rilevanza è resa evidente dal suo ruolo neurobiologico e performativo: a livello organico, infatti, la zona temporo-mandibolare contiene il 70% delle terminazioni propriocettive di tutte le articolazioni mentre la bocca, nella corteccia somatosensitiva, è la più rappresentata in proporzione agli altri organi (Lopes, Moura & Lima, 2014; Occhinegro & Mizrahil, 2014). La sua centralità nell'essere umano è anche testimoniata dallo studio dei correlati morfo-funzionali e dell’apparato stomatognatico, un sistema in grado di rappresentare la stretta connessione tra i denti, l’articolazione temporo-mandibolare e il sistema nervoso. Difatti un deficit causato in particolare da una malocclusione potrebbe avere effetti non solo su tutto il corpo con disturbi relativi alla  67 di  127 coordinazione e all’equilibrio ma anche sulle funzioni senso-motorie associate alla bocca quali postura, masticazione, respirazione, fonazione e gusto, le stesse che consentono all’individuo di percepire sé stesso e l’ambiente circostante (Olivo et al., 2006; Seehra, Fleming, Newton & Di Biase, 2011; Tripathi & Patil, 2011). Considerando che nella prospettiva dell’Embodied Cognition, riconoscersi agente di un’azione costituisce un passaggio fondamentale per la formazione del Sè e visto il ruolo della bocca a livello propriocettivo ed esplorativo, si può presumere che l’eventuale presenza di problematiche occlusive inciderebbe sulle capacità motorie del soggetto. Tali disturbi non solo potrebbero limitare le possibilità di azione individuale ma anche ripercuotersi sulla percezione corporea e indirettamente su componenti quali autostima e benessere psicofisico. Gli adolescenti in particolare affrontano compiti evolutivi complessi e la valutazione di sé si basa su elementi riguardanti soprattutto le caratteristiche del volto, per cui la presenza di alterazioni o problematiche della sfera orale che intaccano sia la funzionalità che l'estetica dento-facciale possono generare un'immagine corporea negativa. La maggior parte degli studi riguardante la connessione tra i due costrutti si focalizza principalmente sul valore estetico della bocca (Abbott & Barber, 2010; Baker, Mat & Robinson, 2010; Campos, Costa, Bonafé, Marôco & Campos, 2020; Cash, 2002; Kaur et al., 2018). L'elemento di novità introdotto dalla nostra ricerca riguarda la possibilità di valutare la sua influenza sul Sè corporeo, attraverso un'analisi delle componenti motorie. I risultati potrebbero dimostrare il ruolo della sfera orale nel raggiungimento della consapevolezza corporea ed evidenziare il suo contributo non solo nella conoscenza del mondo esterno ma sopratutto nella percezione del mondo interno.
24-ott-2023
malocclusione, immagine corporea, sfera orale, embodied cognition
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Descrizione: Sfera orale e immagine corporea: una prospettiva embodied
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3280569
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