La biodiversità costituisce uno dei principali fattori di resilienza degli ecosistemi rispetto all’incidenza di elementi perturbativi esterni. Nel quadro attuale, caratterizzato a vari livelli dal crescente fenomeno del surriscaldamento globale, il tema della diversità biologica assume una nuova centralità ed evidenzia una contestuale necessità di declinazione specifica. L’obiettivo del presente studio è orientato alla definizione della biodiversità specifica ed ecosistemica delle acque interne del parco naturale dei Nebrodi, nell’ottica di valutarne il grado di resilienza rispetto agli effetti dell’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera e delle temperature. L’area presa in esame, benché finora oggetto di limitato interesse rispetto ad altre zone del contesto regionale, si caratterizza come un ecosistema di rilevante interesse scientifico, in quanto presenta un elevato tasso di diversità biologica in termini di specie. Lo studio si articola in 5 capitoli complessivi. Nel primo vengono analizzati in chiave sistemica gli elementi di fondo caratterizzanti il contesto delle acque interne in relazione al tema della biodiversità. Il quadro di riferimento assunto comprende la disamina degli ambiti mondiale, nazionale, regionale e specifico del Parco dei Nebrodi. La ricchezza della diversità biologica dell’area oggetto di studio è emersa quale elemento significativo. Il secondo capitolo illustra le metodiche utilizzate nel corso della presente attività di ricerca, descrivendo dettagliatamente le procedure seguite nelle diverse fasi. Nel terzo capitolo si determinano le due diverse procedure analitiche messe in atto: la prima è strutturata secondo le tradizionali tecniche di cattura e identificazione; la seconda presenta un contenuto maggiormente innovativo da un punto di vista scientifico, in quanto prevede l’analisi di frammenti di eDNA al fine di individuare e definire la presenza di organismi. È stato possibile rilevare la presenza nel lago Biviere di alcuni organismi bioindicatori - sia artropodi che batteri - mettendola in relazione con dinamiche potenzialmente indotte dall’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera e dal surriscaldamento climatico. Nel quarto capitolo si è proceduto allo studio dei principali parametri ambientali caratterizzanti l’area di riferimento, ossia quelli chimici, fisici e biologici. Si è approfondita inoltre l’analisi dell’impatto delle microplastiche nell’area in oggetto. Da tale studio è emerso come nel lago Biviere si registrino rilevanti livelli di acidificazione. A livello generale, tale fenomeno è stato annoverato tra gli effetti deleteri dell’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera e del surriscaldamento climatico. Il quinto capitolo prende in esame le evidenze delle analisi istologiche, batteriologiche e parassitologiche della fauna ittica rilevata. Nelle conclusioni si è proceduto ad inquadrare quanto emerso in una prospettiva di sintesi in grado di individuare e delineare una tendenza potenzialmente in atto. Benché infatti si sia riscontrata una significativa ricchezza in termini di diversità biologica, l’evidenza di indicatori sentinella quali l’assenza di Helophoridi nel lago Biviere e il rilevamento nello stesso di indici di pH bassi - corredato dal contestuale rilevamento di Acidobatteri e Alfaproteobatteri - sembrerebbe compatibile con un modello interpretativo recente che pone in relazione l’incremento del tasso di acidità delle acque interne - fattore ad incidenza molto negativa per la biodiversità – con gli strutturali effetti negativi del surriscaldamento climatico e degli elevati livelli di CO2 nell’atmosfera.

BioSANe: Biodiversità della fauna acquatica e Sostenibilità Ambientale nel Parco dei Nebrodi

GERVASI, Claudio
2023-12-11

Abstract

La biodiversità costituisce uno dei principali fattori di resilienza degli ecosistemi rispetto all’incidenza di elementi perturbativi esterni. Nel quadro attuale, caratterizzato a vari livelli dal crescente fenomeno del surriscaldamento globale, il tema della diversità biologica assume una nuova centralità ed evidenzia una contestuale necessità di declinazione specifica. L’obiettivo del presente studio è orientato alla definizione della biodiversità specifica ed ecosistemica delle acque interne del parco naturale dei Nebrodi, nell’ottica di valutarne il grado di resilienza rispetto agli effetti dell’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera e delle temperature. L’area presa in esame, benché finora oggetto di limitato interesse rispetto ad altre zone del contesto regionale, si caratterizza come un ecosistema di rilevante interesse scientifico, in quanto presenta un elevato tasso di diversità biologica in termini di specie. Lo studio si articola in 5 capitoli complessivi. Nel primo vengono analizzati in chiave sistemica gli elementi di fondo caratterizzanti il contesto delle acque interne in relazione al tema della biodiversità. Il quadro di riferimento assunto comprende la disamina degli ambiti mondiale, nazionale, regionale e specifico del Parco dei Nebrodi. La ricchezza della diversità biologica dell’area oggetto di studio è emersa quale elemento significativo. Il secondo capitolo illustra le metodiche utilizzate nel corso della presente attività di ricerca, descrivendo dettagliatamente le procedure seguite nelle diverse fasi. Nel terzo capitolo si determinano le due diverse procedure analitiche messe in atto: la prima è strutturata secondo le tradizionali tecniche di cattura e identificazione; la seconda presenta un contenuto maggiormente innovativo da un punto di vista scientifico, in quanto prevede l’analisi di frammenti di eDNA al fine di individuare e definire la presenza di organismi. È stato possibile rilevare la presenza nel lago Biviere di alcuni organismi bioindicatori - sia artropodi che batteri - mettendola in relazione con dinamiche potenzialmente indotte dall’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera e dal surriscaldamento climatico. Nel quarto capitolo si è proceduto allo studio dei principali parametri ambientali caratterizzanti l’area di riferimento, ossia quelli chimici, fisici e biologici. Si è approfondita inoltre l’analisi dell’impatto delle microplastiche nell’area in oggetto. Da tale studio è emerso come nel lago Biviere si registrino rilevanti livelli di acidificazione. A livello generale, tale fenomeno è stato annoverato tra gli effetti deleteri dell’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera e del surriscaldamento climatico. Il quinto capitolo prende in esame le evidenze delle analisi istologiche, batteriologiche e parassitologiche della fauna ittica rilevata. Nelle conclusioni si è proceduto ad inquadrare quanto emerso in una prospettiva di sintesi in grado di individuare e delineare una tendenza potenzialmente in atto. Benché infatti si sia riscontrata una significativa ricchezza in termini di diversità biologica, l’evidenza di indicatori sentinella quali l’assenza di Helophoridi nel lago Biviere e il rilevamento nello stesso di indici di pH bassi - corredato dal contestuale rilevamento di Acidobatteri e Alfaproteobatteri - sembrerebbe compatibile con un modello interpretativo recente che pone in relazione l’incremento del tasso di acidità delle acque interne - fattore ad incidenza molto negativa per la biodiversità – con gli strutturali effetti negativi del surriscaldamento climatico e degli elevati livelli di CO2 nell’atmosfera.
11-dic-2023
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