E’ in corso una riflessione di ampio respiro sulla nozione di lavoro subordinato, rispetto alla tradizionale distinzione con il lavoro autonomo, per il riconoscimento di un sistema di tutele basiche per tutte le varie forme di lavoro non dipendente, in coerenza con la formula impiegata dall'art. 35 Cost. "In tutte le sue forme e applicazioni". In questa prospettiva appare necessario un nuovo progetto normativo, che metta al centro la persona con i suoi valori e i suoi bisogni di tutela, a prescindere dalla qualificazione legale del rapporto. Un vero "Statuto del lavoro" in grado di essere all'altezza delle sfide regolative e assiologiche del post-fordismo, capace di coniugare universalismo e selettività delle tutele e di ricomporre l'universo dei lavori oltre la classica e non più adeguata dicotomia subordinazione/autonomia. Su tale questione cruciale per il diritto del lavoro, gli ultimi interventi legislativi appaiono incompleti e contradditori, evidenziando aporie che non hanno consentito di approntare con chiarezza il necessario quadro di tutele, in primo luogo, per i “nuovi lavori in piattaforma”, non rientranti nella nozione tradizionale di subordinazione, mentre la contrattazione collettiva, in questa fase, appalesa evidenti insufficienze e inadeguatezze. La conseguenza è che si sta sviluppando una giurisprudenza, di merito e di legittimità sul tema, che svolge, come è avvenuto storicamente in questi casi nel sistema giuridico italiano, una funzione di supplenza, surrogando il “momento” legislativo per introdurre limiti e condizioni che il legislatore non ha definito.

La giurisprudenza e i nuovi lavori

Gandolfo Maurizio Ballistreri
2023-01-01

Abstract

E’ in corso una riflessione di ampio respiro sulla nozione di lavoro subordinato, rispetto alla tradizionale distinzione con il lavoro autonomo, per il riconoscimento di un sistema di tutele basiche per tutte le varie forme di lavoro non dipendente, in coerenza con la formula impiegata dall'art. 35 Cost. "In tutte le sue forme e applicazioni". In questa prospettiva appare necessario un nuovo progetto normativo, che metta al centro la persona con i suoi valori e i suoi bisogni di tutela, a prescindere dalla qualificazione legale del rapporto. Un vero "Statuto del lavoro" in grado di essere all'altezza delle sfide regolative e assiologiche del post-fordismo, capace di coniugare universalismo e selettività delle tutele e di ricomporre l'universo dei lavori oltre la classica e non più adeguata dicotomia subordinazione/autonomia. Su tale questione cruciale per il diritto del lavoro, gli ultimi interventi legislativi appaiono incompleti e contradditori, evidenziando aporie che non hanno consentito di approntare con chiarezza il necessario quadro di tutele, in primo luogo, per i “nuovi lavori in piattaforma”, non rientranti nella nozione tradizionale di subordinazione, mentre la contrattazione collettiva, in questa fase, appalesa evidenti insufficienze e inadeguatezze. La conseguenza è che si sta sviluppando una giurisprudenza, di merito e di legittimità sul tema, che svolge, come è avvenuto storicamente in questi casi nel sistema giuridico italiano, una funzione di supplenza, surrogando il “momento” legislativo per introdurre limiti e condizioni che il legislatore non ha definito.
2023
Il nuovo diritto del lavoro
979-12-211-0144-7
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