Lo studio si propone di approfondire la tematica relativa all’utilizzo, nel settore giuridico, di strumenti computazionali idonei a soddisfare le sempre più sentite esigenze di effettività, tempestività ed efficienza del diritto, nonché quella atavica, della prevedibilità delle pronunce in ogni ambito del diritto, sia civile, sia commerciale, sia penale e sia amministrativo. Com’è noto, le prime applicazioni della cibernetica al mondo legale risalgono alla prima metà del secolo scorso, con la nascita prima della giurimetria e successivamente della giuscibernetica, il cui neologismo, efficacemente coniato da Mario Gaetano Losano, ha fatto da precursore alle moderne teorie incentrate sull’applicazione degli strumenti di intelligenza artificiale al diritto. All’esito di un percorso lungo decenni, si è oggi giunti a ritenere attuabile l’esecuzione di un ragionamento giuridico, nonché l’applicazione di norme giuridiche, mediante l’impiego di sistemi computazionali interamente automatizzati, in grado persino di emanare sentenze e atti amministrativi. Al contempo, però, si è evidenziato come le affascinanti teorie che ritengono già in qualche misura attuabile l’automatizzazione del sistema giuridico scontano notevoli difficoltà dal punto di vista non solo semantico e tecnico, ma anche sotto il profilo sociale, politico, ideologico e, soprattutto, giuridico. Fortunatamente i principali orientamenti giurisprudenziali nonché gli interventi normativi adottati e adottandi, sia a livello nazionale sia a livello eurounitario, hanno individuato dei principi cardine nel cui alveo devono e dovranno essere sviluppati siffatti sistemi di intelligenza artificiale, in primis quello posto a garanzia della primazia dell’essere umano sulla macchina e del controllo che il primo dovrà sempre assicurare sui sistemi di intelligenza artificiale. La prospettiva più ragionevole è, infatti, quella di addivenire a un pieno incontro tra l’uomo e il progresso tecnologico che favorisca una sintesi nel preminente interesse della società a godere di un sistema giuridico quanto più funzionante e funzionale possibile, anche in un’ottica di rinnovamento, ma sempre nel pieno rispetto dei principi costituzionali e dei diritti umani sanciti dalle norme sovranazionali.

Prospettive e limiti dell'intelligenza artificiale applicata al diritto

BERENATO, Gianmarco
2023-12-13

Abstract

Lo studio si propone di approfondire la tematica relativa all’utilizzo, nel settore giuridico, di strumenti computazionali idonei a soddisfare le sempre più sentite esigenze di effettività, tempestività ed efficienza del diritto, nonché quella atavica, della prevedibilità delle pronunce in ogni ambito del diritto, sia civile, sia commerciale, sia penale e sia amministrativo. Com’è noto, le prime applicazioni della cibernetica al mondo legale risalgono alla prima metà del secolo scorso, con la nascita prima della giurimetria e successivamente della giuscibernetica, il cui neologismo, efficacemente coniato da Mario Gaetano Losano, ha fatto da precursore alle moderne teorie incentrate sull’applicazione degli strumenti di intelligenza artificiale al diritto. All’esito di un percorso lungo decenni, si è oggi giunti a ritenere attuabile l’esecuzione di un ragionamento giuridico, nonché l’applicazione di norme giuridiche, mediante l’impiego di sistemi computazionali interamente automatizzati, in grado persino di emanare sentenze e atti amministrativi. Al contempo, però, si è evidenziato come le affascinanti teorie che ritengono già in qualche misura attuabile l’automatizzazione del sistema giuridico scontano notevoli difficoltà dal punto di vista non solo semantico e tecnico, ma anche sotto il profilo sociale, politico, ideologico e, soprattutto, giuridico. Fortunatamente i principali orientamenti giurisprudenziali nonché gli interventi normativi adottati e adottandi, sia a livello nazionale sia a livello eurounitario, hanno individuato dei principi cardine nel cui alveo devono e dovranno essere sviluppati siffatti sistemi di intelligenza artificiale, in primis quello posto a garanzia della primazia dell’essere umano sulla macchina e del controllo che il primo dovrà sempre assicurare sui sistemi di intelligenza artificiale. La prospettiva più ragionevole è, infatti, quella di addivenire a un pieno incontro tra l’uomo e il progresso tecnologico che favorisca una sintesi nel preminente interesse della società a godere di un sistema giuridico quanto più funzionante e funzionale possibile, anche in un’ottica di rinnovamento, ma sempre nel pieno rispetto dei principi costituzionali e dei diritti umani sanciti dalle norme sovranazionali.
13-dic-2023
intelligenza artificiale; diritto
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