Il contributo si concentra sulle prime testimonianze della presenza di Mariangelo Accursio a Roma, nei primi anni del pontificato di Leone X: emerge la figura di un umanista ben inserito negli ambienti culturali della città. In particolare, alcune testimonianze della documentazione dei diplomatici portoghesi finora attribuite a Mariangelo vengono riconduotte invece a Francesco di Cazzaniga detto Accursio, mentre la mano che trascrive la sezione esegetica del Vat. lat. 5356, cioè il commento satirico dei 72 interpreti dell'Epulum di Giulio Simone, viene identificata con quella di Mariangelo. In appendice sono pubblicati (con traduzione italiana) tre epigrammi latini (di cui uno finora sconosciuto) apparsi in opuscoli stampati nel 1513 e una lettera autografa a Fabrizio Capitone (Wolfgang Fabricius Köpfle) ritenuta finora perduta.
Gli esordi di Accursio a Roma
Paola de Capua
2023-01-01
Abstract
Il contributo si concentra sulle prime testimonianze della presenza di Mariangelo Accursio a Roma, nei primi anni del pontificato di Leone X: emerge la figura di un umanista ben inserito negli ambienti culturali della città. In particolare, alcune testimonianze della documentazione dei diplomatici portoghesi finora attribuite a Mariangelo vengono riconduotte invece a Francesco di Cazzaniga detto Accursio, mentre la mano che trascrive la sezione esegetica del Vat. lat. 5356, cioè il commento satirico dei 72 interpreti dell'Epulum di Giulio Simone, viene identificata con quella di Mariangelo. In appendice sono pubblicati (con traduzione italiana) tre epigrammi latini (di cui uno finora sconosciuto) apparsi in opuscoli stampati nel 1513 e una lettera autografa a Fabrizio Capitone (Wolfgang Fabricius Köpfle) ritenuta finora perduta.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.