Il carcinoma a cellule squamose oculare bovino (BOSCC - OSCC), anche chiamato “cancer eye”, rappresenta una delle più comuni ed importanti neoplasie a livello oculare nel bestiame. Le cause predisponenti non sono ancora state del tutto chiarite, ma si è visto che l’insorgenza del processo neoplastico è di carattere multifattoriale; giocano infatti un ruolo fondamentale l’esposizione prolungata alla luce dei raggi UV nonché la mancanza di pigmentazione cutanea o la presenza di zone alopeciche. Per i suddetti motivi, mandrie stabulate in allevamenti estensivi o all’interno di stalle con accesso al pascolo, appartenenti a razze con depigmentazione circolare dell’occhio, come la Simmenthal e la Frisona, risultano maggiormente colpite. A motivo della sua alta incidenza nel bestiame, il seguente lavoro ha visto lo svolgimento di un’accurata indagine epidemiologica circa il riscontro di BOSCC in bovini allevati nel territorio della provincia di Ragusa (Sicilia), zona ad alta densità zootecnica. Sono stati sottoposti a visita clinica 1244 bovini, stabulati all’interno di 16 allevamenti, appartenenti alle razze Pezzata Rossa Italiana Simmenthal, Frisona Italiana, Charolaise, Limousine, Bruna Alpina e meticci. Di questi, 24 soggetti mostranti lesioni a carattere neoplastico di diversa estensione e gravità, sono stati sottoposti ad un protocollo univoco che prevedeva: anamnesi, esame clinico completo, esame della regione oculare. In 17 dei 24 soggetti è stato possibile adottare il trattamento chirurgico delle lesioni, effettuare l’esame istopatologico e la relativa stadiazione del processo neoplastico in atto. Il seguente studio ha permesso di mettere in evidenza forme di lesioni preneoplastiche in soggetti clinicamente sani, che sono state sottoposte a trattamento chirurgico preventivo, evitando l’ulteriore sviluppo delle stesse nonché la messa in atto di chirurgie estreme poco sicure e funzionali, quali l’enucleazione, permettendo al contempo il miglioramento del benessere degli animali colpiti e la riduzione delle perdite economiche causate dalle neoplasie in ambito zootecnico.
Carcinoma squamo-cellulare oculare bovino (BOSCC): studio epidemiologico, approccio diagnostico e chirurgico in allevamenti della provincia di Ragusa
NEVE, Veronica Cristina
2024-03-15
Abstract
Il carcinoma a cellule squamose oculare bovino (BOSCC - OSCC), anche chiamato “cancer eye”, rappresenta una delle più comuni ed importanti neoplasie a livello oculare nel bestiame. Le cause predisponenti non sono ancora state del tutto chiarite, ma si è visto che l’insorgenza del processo neoplastico è di carattere multifattoriale; giocano infatti un ruolo fondamentale l’esposizione prolungata alla luce dei raggi UV nonché la mancanza di pigmentazione cutanea o la presenza di zone alopeciche. Per i suddetti motivi, mandrie stabulate in allevamenti estensivi o all’interno di stalle con accesso al pascolo, appartenenti a razze con depigmentazione circolare dell’occhio, come la Simmenthal e la Frisona, risultano maggiormente colpite. A motivo della sua alta incidenza nel bestiame, il seguente lavoro ha visto lo svolgimento di un’accurata indagine epidemiologica circa il riscontro di BOSCC in bovini allevati nel territorio della provincia di Ragusa (Sicilia), zona ad alta densità zootecnica. Sono stati sottoposti a visita clinica 1244 bovini, stabulati all’interno di 16 allevamenti, appartenenti alle razze Pezzata Rossa Italiana Simmenthal, Frisona Italiana, Charolaise, Limousine, Bruna Alpina e meticci. Di questi, 24 soggetti mostranti lesioni a carattere neoplastico di diversa estensione e gravità, sono stati sottoposti ad un protocollo univoco che prevedeva: anamnesi, esame clinico completo, esame della regione oculare. In 17 dei 24 soggetti è stato possibile adottare il trattamento chirurgico delle lesioni, effettuare l’esame istopatologico e la relativa stadiazione del processo neoplastico in atto. Il seguente studio ha permesso di mettere in evidenza forme di lesioni preneoplastiche in soggetti clinicamente sani, che sono state sottoposte a trattamento chirurgico preventivo, evitando l’ulteriore sviluppo delle stesse nonché la messa in atto di chirurgie estreme poco sicure e funzionali, quali l’enucleazione, permettendo al contempo il miglioramento del benessere degli animali colpiti e la riduzione delle perdite economiche causate dalle neoplasie in ambito zootecnico.File | Dimensione | Formato | |
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