Il lavoro è una vasta inchiesta che presenta una storia culturale dei rapporti istituzionali tra Occidente e Asia. La ricerca intende proporre una ricostruzione dei rapporti tra Occidente latino e Oriente mongolo, prefiggendosi di ricostruire il processo di interazione tra le due parti del mondo: tanto gli scambi materiali, quanto soprattutto i rapporti istituzionali tra la sede apostolica e le cancellerie occidentali con i sovrani mongoli. Quest’ultimo tipo di reticolato relazionale è animato e accompagnato da emozioni e rappresentazioni immaginifiche, ciò comporta la necessità di fare luce su come i latini inserirono l’alterità mongola nelle categorie occidentali e da qui guardare alla realtà asiatica come specchio catartico. Nodo centrale della ricerca è, pertanto, il processo emotivo e rappresentativo dei latini che scaturì dinanzi all’alterità asiatica e dal confronto della società basso medievale con la realtà mongola. Punto di partenza dell’indagine è il 1300, mentre quello di arrivo è il 1415. Tuttavia, i riferimenti cronologici segnalati sono flebili: nel corso del lavoro, infatti, è costante sia il confronto con il primo cinquantennio di relazioni latino-mongole (1245-1299), sia con il clima culturale che si estende dalla prima metà del XV secolo al primo decennio del XVI secolo. Particolare attenzione, inoltre, è data all’apparato simbolico creato, sviluppato e riscoperto lungo questo arco di tempo per relazionarsi con i mongoli. Il lavoro si struttura in quattro sezioni: la prima è dedicata allo stato dell’arte storiografico; la seconda sezione si concentra sullo stato emotivo con cui l’Occidente latino guardò e elaborò l’alterità mongola; la terza sezione, la più corposa, prende in esame la presenza latina in Asia, soffermandosi sul rapporto tra politica universalistica del papato medievale e relazioni latino-mongole; l’ultima sezione, la quarta, verte su tematiche missionarie e in particolare prende in considerazione la possibilità che la questione mongola fu, durante il XIV secolo, valvola di sfogo e oggetto di rivendicazione sia dei frati Minori, in particolare di quelli vicini al francescanesimo spirituale, sia dei frati Predicatori. Il lavoro si completa con una tavola riepilogativa dei missionari, diplomatici e mercanti partiti per l’Asia mongola e dei quali è rimasta traccia nelle fonti. Segue il Repertorio bibliografico
LE RELAZIONI LATINO-MONGOLE TRA XIV E PRIMA METÀ DEL XV SECOLO. DIPLOMAZIA, MISSIONI, ACCULTURAZIONI
DI BELLA, Giovanni
2024-04-22
Abstract
Il lavoro è una vasta inchiesta che presenta una storia culturale dei rapporti istituzionali tra Occidente e Asia. La ricerca intende proporre una ricostruzione dei rapporti tra Occidente latino e Oriente mongolo, prefiggendosi di ricostruire il processo di interazione tra le due parti del mondo: tanto gli scambi materiali, quanto soprattutto i rapporti istituzionali tra la sede apostolica e le cancellerie occidentali con i sovrani mongoli. Quest’ultimo tipo di reticolato relazionale è animato e accompagnato da emozioni e rappresentazioni immaginifiche, ciò comporta la necessità di fare luce su come i latini inserirono l’alterità mongola nelle categorie occidentali e da qui guardare alla realtà asiatica come specchio catartico. Nodo centrale della ricerca è, pertanto, il processo emotivo e rappresentativo dei latini che scaturì dinanzi all’alterità asiatica e dal confronto della società basso medievale con la realtà mongola. Punto di partenza dell’indagine è il 1300, mentre quello di arrivo è il 1415. Tuttavia, i riferimenti cronologici segnalati sono flebili: nel corso del lavoro, infatti, è costante sia il confronto con il primo cinquantennio di relazioni latino-mongole (1245-1299), sia con il clima culturale che si estende dalla prima metà del XV secolo al primo decennio del XVI secolo. Particolare attenzione, inoltre, è data all’apparato simbolico creato, sviluppato e riscoperto lungo questo arco di tempo per relazionarsi con i mongoli. Il lavoro si struttura in quattro sezioni: la prima è dedicata allo stato dell’arte storiografico; la seconda sezione si concentra sullo stato emotivo con cui l’Occidente latino guardò e elaborò l’alterità mongola; la terza sezione, la più corposa, prende in esame la presenza latina in Asia, soffermandosi sul rapporto tra politica universalistica del papato medievale e relazioni latino-mongole; l’ultima sezione, la quarta, verte su tematiche missionarie e in particolare prende in considerazione la possibilità che la questione mongola fu, durante il XIV secolo, valvola di sfogo e oggetto di rivendicazione sia dei frati Minori, in particolare di quelli vicini al francescanesimo spirituale, sia dei frati Predicatori. Il lavoro si completa con una tavola riepilogativa dei missionari, diplomatici e mercanti partiti per l’Asia mongola e dei quali è rimasta traccia nelle fonti. Segue il Repertorio bibliograficoFile | Dimensione | Formato | |
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