Il presente lavoro si propone di mostrare che la concezione fisicalista dell'anima (come corpo specifico) propria dello Stoicismo è originale e ancora di interesse per la filosofia contemporanea, come dimostrano alcune delle sue conseguenze etiche, che risultano simili ad alcune affermazioni di Deleuze tratte da Spinoza. Il saggio si concentra sull'analisi stoica dei rapporti tra anima e corpo, della natura della virtù e della sua capacità di resistere a varie minacce corporee (come l'ubriachezza), tenendo conto delle divergenze tra Cleante e Crisippo in merito "forza" fisica della saggezza.

Cosa può un'anima? Corporeismo e saggezza nello stoicismo antico

Francesca Pentassuglio
2015-01-01

Abstract

Il presente lavoro si propone di mostrare che la concezione fisicalista dell'anima (come corpo specifico) propria dello Stoicismo è originale e ancora di interesse per la filosofia contemporanea, come dimostrano alcune delle sue conseguenze etiche, che risultano simili ad alcune affermazioni di Deleuze tratte da Spinoza. Il saggio si concentra sull'analisi stoica dei rapporti tra anima e corpo, della natura della virtù e della sua capacità di resistere a varie minacce corporee (come l'ubriachezza), tenendo conto delle divergenze tra Cleante e Crisippo in merito "forza" fisica della saggezza.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3298471
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact