In Spagna, anche se con un certo ritardo rispetto ad altri paesi, il social housing ha avuto una singolare storia evolutiva attraverso le sperimentazioni progettuali di famosi architetti e l’adozione di tecnologie innovative per la costruzione delle più importanti opere considerate oggi patrimonio architettonico di ogni città. Nel contributo verranno illustrate peculiarità e soluzioni originali presenti nell’edilizia sociale iberica attraverso l’approfondimento di un caso studio realizzato a Valencia alla fine del 1950 dall’architetto Santiago Artal Ríos. Nel complesso di Santa María Micaela sono state sapientemente evidenziate le relazioni tra componente formale, principi del Movimento Moderno e aspetti tecnico-costruttivi, prestando particolare attenzione all’uso dei materiali sia in termini di caratterizzazione formale che di contributo prestazionale. Artal Ríos dispone e modella i tre blocchi edilizi seguendo la forma del lotto, creando così una chiusura dall’esterno, sottolineata dall’unico ingresso posto lungo il fabbricato più basso, per custodire gli ampi spazi comuni interni. Nel suo progetto riesce a raggiungere sapientemente più di un equilibrio tra i diversi sottosistemi (tecnologico-costruttivo, organizzativo-distributivo, ambientale-climatico, figurativo-formale) che a loro volta ne generano altri tra la struttura portante e l’espressione estetica. Il telaio resistente scandisce magistralmente la metrica dei prospetti. All’interno della griglia, formata da travi e pilastri in calcestruzzo a vista con bordi smussati a 45 gradi e passo di 4,80 m x 4,80 m, si inseriscono degli elementi fissi (mattoni a vista gialli e pannelli sottofinestra rossi), elementi mobili (infissi in ferro e persiane in legno) ed elementi reticolari (schermi quadrati forati in calcestruzzo bianco) creando un’alternanza e un movimento costante tra opacità, trasparenza e colore.
Design and materials of the auteur social housing: the case study of Santa María Micaela housing complex by Santiago Artal Ríos
Currò, Giuseppina
;Fiandaca, Ornella
;
2024-01-01
Abstract
In Spagna, anche se con un certo ritardo rispetto ad altri paesi, il social housing ha avuto una singolare storia evolutiva attraverso le sperimentazioni progettuali di famosi architetti e l’adozione di tecnologie innovative per la costruzione delle più importanti opere considerate oggi patrimonio architettonico di ogni città. Nel contributo verranno illustrate peculiarità e soluzioni originali presenti nell’edilizia sociale iberica attraverso l’approfondimento di un caso studio realizzato a Valencia alla fine del 1950 dall’architetto Santiago Artal Ríos. Nel complesso di Santa María Micaela sono state sapientemente evidenziate le relazioni tra componente formale, principi del Movimento Moderno e aspetti tecnico-costruttivi, prestando particolare attenzione all’uso dei materiali sia in termini di caratterizzazione formale che di contributo prestazionale. Artal Ríos dispone e modella i tre blocchi edilizi seguendo la forma del lotto, creando così una chiusura dall’esterno, sottolineata dall’unico ingresso posto lungo il fabbricato più basso, per custodire gli ampi spazi comuni interni. Nel suo progetto riesce a raggiungere sapientemente più di un equilibrio tra i diversi sottosistemi (tecnologico-costruttivo, organizzativo-distributivo, ambientale-climatico, figurativo-formale) che a loro volta ne generano altri tra la struttura portante e l’espressione estetica. Il telaio resistente scandisce magistralmente la metrica dei prospetti. All’interno della griglia, formata da travi e pilastri in calcestruzzo a vista con bordi smussati a 45 gradi e passo di 4,80 m x 4,80 m, si inseriscono degli elementi fissi (mattoni a vista gialli e pannelli sottofinestra rossi), elementi mobili (infissi in ferro e persiane in legno) ed elementi reticolari (schermi quadrati forati in calcestruzzo bianco) creando un’alternanza e un movimento costante tra opacità, trasparenza e colore.Pubblicazioni consigliate
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