Nella prima età imperiale la parure monumentale delle città siciliane inizia ad arricchirsi di edifici pubblici caratte rizzati per la prima volta dall’impiego del marmo per la realizzazione degli apparati decorativi e dall’adozione di un repertorio ornamentale sostanzialmente estraneo alla tradizione ellenistica isolana. Ad oggi tali fenomeni sono attestati quasi esclusivamente nelle colonie augustee e in letteratura risultano spesso considerati in stretto collegamento, crono logico ma anche causale, con la loro deduzione. Tuttavia, le evidenze monumentali su cui si fonda questo assunto sono ancora oggi datate in maniera approssimativa e in molti casi esistono indizi a favore di cronologie in età giulio-claudia piuttosto che augustea, che dunque delineano tempi più lunghi per i siffatti processi di adeguamento del paesaggio urbano ai modelli architettonici ufficiali coniati nel centro del potere. In questa direzione orienta anche il riesame delle partiture architettoniche decorate condotto nel presente contributo: per quanto i materiali siano in numero ridotto e in gran parte decontestualizzati, l’analisi morfologica e stilistica pare indirizzare verso datazioni non anteriori alla tarda età augustea e fornisce, nel contempo, i primi indizi su modelli e linguaggio delle maestranze attive nell’Isola, lasciando intravedere un quadro composito e non uniformemente allineato ai dettami urbani.

La decorazione architettonica in marmo in Sicilia agli inizi del Principato

Campagna LOrenzo
2024-01-01

Abstract

Nella prima età imperiale la parure monumentale delle città siciliane inizia ad arricchirsi di edifici pubblici caratte rizzati per la prima volta dall’impiego del marmo per la realizzazione degli apparati decorativi e dall’adozione di un repertorio ornamentale sostanzialmente estraneo alla tradizione ellenistica isolana. Ad oggi tali fenomeni sono attestati quasi esclusivamente nelle colonie augustee e in letteratura risultano spesso considerati in stretto collegamento, crono logico ma anche causale, con la loro deduzione. Tuttavia, le evidenze monumentali su cui si fonda questo assunto sono ancora oggi datate in maniera approssimativa e in molti casi esistono indizi a favore di cronologie in età giulio-claudia piuttosto che augustea, che dunque delineano tempi più lunghi per i siffatti processi di adeguamento del paesaggio urbano ai modelli architettonici ufficiali coniati nel centro del potere. In questa direzione orienta anche il riesame delle partiture architettoniche decorate condotto nel presente contributo: per quanto i materiali siano in numero ridotto e in gran parte decontestualizzati, l’analisi morfologica e stilistica pare indirizzare verso datazioni non anteriori alla tarda età augustea e fornisce, nel contempo, i primi indizi su modelli e linguaggio delle maestranze attive nell’Isola, lasciando intravedere un quadro composito e non uniformemente allineato ai dettami urbani.
2024
978-88-5491-494-0
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