Nella seconda metà del III millennio a.C. il Vicino Oriente antico subì una gravissima crisi ambientale causata da profondi stravolgimenti climatici. La diminuzione della piovosità annua e l’aumento del vento provocarono un drastico calo nella disponibilità di risorse idriche in particolare nelle aree steppiche, l’EDEN sumerico. Terra di nomadi e di pastori la steppa divenne luogo difficile da abitare, con il conseguente spostamento di genti. I sovrani della bassa Mesopotamia interpretarono questa grave crisi climatica come una punizione divina dovuta all’atteggiamento autoreferenziale ed empio dei sovrani che li avevano preceduti: modificarono la loro titolatura, il modo di farsi raffigurare, il modo stesso di porsi di fronte agli dèi e al popolo. Nacque l’ideale del “Re Costruttore”, pio edificatore di templi e attivo costruttore di canali che fornissero acqua al suo territorio. Il nuovo ideale permea di sé le raffigurazioni del sovrano e soprattutto le iscrizioni reali e racconta di come gli uomini della Mesopotamia riuscirono, con determinazione e umiltà, ad affrontare una delle più gravi crisi climatiche della storia del Vicino Oriente antico.
Il “Re Costruttore” : come i sovrani mesopotamici risposero alla crisi ambientale del III millennio a.C.
Annunziata Rositani
2024-01-01
Abstract
Nella seconda metà del III millennio a.C. il Vicino Oriente antico subì una gravissima crisi ambientale causata da profondi stravolgimenti climatici. La diminuzione della piovosità annua e l’aumento del vento provocarono un drastico calo nella disponibilità di risorse idriche in particolare nelle aree steppiche, l’EDEN sumerico. Terra di nomadi e di pastori la steppa divenne luogo difficile da abitare, con il conseguente spostamento di genti. I sovrani della bassa Mesopotamia interpretarono questa grave crisi climatica come una punizione divina dovuta all’atteggiamento autoreferenziale ed empio dei sovrani che li avevano preceduti: modificarono la loro titolatura, il modo di farsi raffigurare, il modo stesso di porsi di fronte agli dèi e al popolo. Nacque l’ideale del “Re Costruttore”, pio edificatore di templi e attivo costruttore di canali che fornissero acqua al suo territorio. Il nuovo ideale permea di sé le raffigurazioni del sovrano e soprattutto le iscrizioni reali e racconta di come gli uomini della Mesopotamia riuscirono, con determinazione e umiltà, ad affrontare una delle più gravi crisi climatiche della storia del Vicino Oriente antico.Pubblicazioni consigliate
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