Il reflusso vescico-ureterale (RVU) consiste in un’entità nosologica prettamente pediatrica concernente la presenza di flusso retrogrado mono- o bilaterale di urina dalla vescica all’uretere e, potenzialmente, al rene. Esso rappresenta una delle più importanti cause di infezioni delle vie urinarie (IVU), talvolta accompagnate da febbre, potenzialmente esitanti in nefropatia cicatrizzante (scarring), ipertensione ed insufficienza renale cronica nei casi più severi. Attualmente, la cistosonografia minzionale (contrast-enhanced Voiding Urosonography, ceVUS) e la scintigrafia DMSA (Dimercaptosuccinic Acid) sono le metodiche di imaging deputate a rilevare sinergicamente la presenza ed il grading di malattia ed un eventuale coinvolgimento renale secondario, fornendo in tal modo un quadro sinottico anatomo-funzionale dell’intero apparato urinario. Per quanto attiene al management clinico, la Letteratura più aggiornata dimostra che la stratificazione dei pazienti con potenziale risoluzione spontanea del RVU e la relativa tempistica risultano influenzate da numerose variabili cliniche: pertanto, la scelta riguardo la strategia terapeutica più corretta da adottare rimane controversa, dal momento che deve tener conto della presenza di numerosi fattori, alcuni dei quali potenzialmente rappresentativi di bias – come ad esempio le preferenze genitoriali – talvolta alteranti il corretto workflow clinico-terapeutico. In tale contesto, modelli computazionali come i NCN, effettuando analisi multi-fattoriali che permettono di eseguire operazioni con variabili non lineari difficili o impossibili da risolvere mediante metodiche convenzionali, consentono di stratificare i pazienti in relazione al trattamento più adeguato secondo il grading del RVU e di generare una previsione di outcome altamente attendibile. L’obiettivo di tale studio è stato quello di creare un NCN di supporto alla selezione terapeutica dei pazienti affetti da RVU, valutandone al tempo stesso la consensuale efficacia nel predire il corrispettivo outcome clinico.
Utilizzo dei Network Convoluzionali Neurali nel workflow clinico-terapeutico del Reflusso Vescico-ureterale: un modello basato sulla nostra esperienza
CATTAFI, ANTONINO
2024-01-01
Abstract
Il reflusso vescico-ureterale (RVU) consiste in un’entità nosologica prettamente pediatrica concernente la presenza di flusso retrogrado mono- o bilaterale di urina dalla vescica all’uretere e, potenzialmente, al rene. Esso rappresenta una delle più importanti cause di infezioni delle vie urinarie (IVU), talvolta accompagnate da febbre, potenzialmente esitanti in nefropatia cicatrizzante (scarring), ipertensione ed insufficienza renale cronica nei casi più severi. Attualmente, la cistosonografia minzionale (contrast-enhanced Voiding Urosonography, ceVUS) e la scintigrafia DMSA (Dimercaptosuccinic Acid) sono le metodiche di imaging deputate a rilevare sinergicamente la presenza ed il grading di malattia ed un eventuale coinvolgimento renale secondario, fornendo in tal modo un quadro sinottico anatomo-funzionale dell’intero apparato urinario. Per quanto attiene al management clinico, la Letteratura più aggiornata dimostra che la stratificazione dei pazienti con potenziale risoluzione spontanea del RVU e la relativa tempistica risultano influenzate da numerose variabili cliniche: pertanto, la scelta riguardo la strategia terapeutica più corretta da adottare rimane controversa, dal momento che deve tener conto della presenza di numerosi fattori, alcuni dei quali potenzialmente rappresentativi di bias – come ad esempio le preferenze genitoriali – talvolta alteranti il corretto workflow clinico-terapeutico. In tale contesto, modelli computazionali come i NCN, effettuando analisi multi-fattoriali che permettono di eseguire operazioni con variabili non lineari difficili o impossibili da risolvere mediante metodiche convenzionali, consentono di stratificare i pazienti in relazione al trattamento più adeguato secondo il grading del RVU e di generare una previsione di outcome altamente attendibile. L’obiettivo di tale studio è stato quello di creare un NCN di supporto alla selezione terapeutica dei pazienti affetti da RVU, valutandone al tempo stesso la consensuale efficacia nel predire il corrispettivo outcome clinico.Pubblicazioni consigliate
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