Questo studio si propone di esplorare il ruolo dei danni indiretti causati dalle alluvioni nel processo di valutazione e gestione del rischio. Sebbene i danni indiretti siano ancora poco studiati rispetto ai danni diretti, l’attuale letteratura scientifica ritiene che essi abbiano un impatto significativo, soprattutto per le attività economiche e produttive. Negli ultimi decenni, l’approccio alla mitigazione del rischio ha subito una transizione dall’uso di misure strutturali “hard” verso una gestione più flessibile e integrata mediante l’adozione di misure non strutturali spesso indicati come con il termine “soft”. Poiché queste ultime mirano a ridurre il rischio attraverso la riduzione dell’esposizione e della vulnerabilità, è fondamentale comprendere non solo la loro capacità di mitigare i danni diretti, ma anche il loro effetto sugli impatti indiretti. Le misure soft operano spesso alla micro scala, ad esempio attraverso l’uso di sistemi di autoprotezione individuale; pertanto, è essenziale che le misure di impatto indiretto siano effettuate ad una scala adeguata. Nel lavoro di tesi è stata analizzata l’incidenza dei danni indiretti da alluvione nella stima complessiva dei danni e nella valutazione dell’efficacia delle misure di mitigazione, con un focus particolare sulle misure di Flood Proofing. L’obiettivo principale è stato determinare quanto i danni indiretti influenzino la stima totale dei danni e quanto le misure soft siano capaci di mitigarli. Per raggiungere questi obiettivi, sono state sviluppate e proposte due metodologie innovative che consentono una valutazione dell’impatto indiretto ad una scala adeguata alle esigenze richieste. La prima metodologia, basata sul tempo di ripristino degli edifici residenziali, consente di valutare, attraverso un approccio ingegneristico, la durata dell’evacuazione a lungo termine dei residenti coinvolti e di stimare successivamente i costi di alloggio temporaneo associati ad una potenziale evacuazione. La seconda metodologia ha riguardato la stima del danno indiretto alle attività commerciali e produttive, attraverso l’analisi dei fatturati e dei fattori di crescita pre e post disastro delle singole attività coinvolte. I danni indiretti così stimati sono stati poi correlati ai danni diretti per determinarne un fattore di amplificazione a scala locale. La conoscenza di questo fattore consente, seppur in modo approssimato e semplificato, una valutazione più ampia dell’impatto, rispetto a quanto fatto fino ad ora con la sola stima dei danni diretti. La comprensione dell’impatto indiretto arricchisce inoltre le analisi relative alla quantificazione dell’efficacia delle misure di mitigazione, introducendo nuovi elementi che consentono un approccio più completo. Questo miglioramento facilita l’identificazione delle soluzioni di mitigazione ottimali anche attraverso l’uso di analisi costi-benefici.
Il ruolo dei danni indiretti nella valutazione dell'efficacia delle misure di mitigazione del rischio da inondazione
MOLICA, SALVATORE
2024-12-16
Abstract
Questo studio si propone di esplorare il ruolo dei danni indiretti causati dalle alluvioni nel processo di valutazione e gestione del rischio. Sebbene i danni indiretti siano ancora poco studiati rispetto ai danni diretti, l’attuale letteratura scientifica ritiene che essi abbiano un impatto significativo, soprattutto per le attività economiche e produttive. Negli ultimi decenni, l’approccio alla mitigazione del rischio ha subito una transizione dall’uso di misure strutturali “hard” verso una gestione più flessibile e integrata mediante l’adozione di misure non strutturali spesso indicati come con il termine “soft”. Poiché queste ultime mirano a ridurre il rischio attraverso la riduzione dell’esposizione e della vulnerabilità, è fondamentale comprendere non solo la loro capacità di mitigare i danni diretti, ma anche il loro effetto sugli impatti indiretti. Le misure soft operano spesso alla micro scala, ad esempio attraverso l’uso di sistemi di autoprotezione individuale; pertanto, è essenziale che le misure di impatto indiretto siano effettuate ad una scala adeguata. Nel lavoro di tesi è stata analizzata l’incidenza dei danni indiretti da alluvione nella stima complessiva dei danni e nella valutazione dell’efficacia delle misure di mitigazione, con un focus particolare sulle misure di Flood Proofing. L’obiettivo principale è stato determinare quanto i danni indiretti influenzino la stima totale dei danni e quanto le misure soft siano capaci di mitigarli. Per raggiungere questi obiettivi, sono state sviluppate e proposte due metodologie innovative che consentono una valutazione dell’impatto indiretto ad una scala adeguata alle esigenze richieste. La prima metodologia, basata sul tempo di ripristino degli edifici residenziali, consente di valutare, attraverso un approccio ingegneristico, la durata dell’evacuazione a lungo termine dei residenti coinvolti e di stimare successivamente i costi di alloggio temporaneo associati ad una potenziale evacuazione. La seconda metodologia ha riguardato la stima del danno indiretto alle attività commerciali e produttive, attraverso l’analisi dei fatturati e dei fattori di crescita pre e post disastro delle singole attività coinvolte. I danni indiretti così stimati sono stati poi correlati ai danni diretti per determinarne un fattore di amplificazione a scala locale. La conoscenza di questo fattore consente, seppur in modo approssimato e semplificato, una valutazione più ampia dell’impatto, rispetto a quanto fatto fino ad ora con la sola stima dei danni diretti. La comprensione dell’impatto indiretto arricchisce inoltre le analisi relative alla quantificazione dell’efficacia delle misure di mitigazione, introducendo nuovi elementi che consentono un approccio più completo. Questo miglioramento facilita l’identificazione delle soluzioni di mitigazione ottimali anche attraverso l’uso di analisi costi-benefici.Pubblicazioni consigliate
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