L’età delle guerre civili, il settennio di Sesto Pompeo e la riorganizzazione della Provincia Sicilia promossa da Augusto hanno rappresentato un momento significativo per la storia dell’isola. I mutamenti relativi all’assetto istituzionale, amministrativo e fiscale non interessarono però, nell’immediatezza, anche le strutture agrarie. Nel contributo si analizzano alcuni esempi della progressiva tendenza alla concentrazione fondiaria e si evidenziano casi in cui la geografia patrimoniale della Sicilia non avrebbe subito, come si è supposto in passato, un drastico sovvertimento dopo la vittoria su Sesto Pompeo, figlio del Magno. Esemplificativa la vicenda patrimoniale dell’omonimo Sesto Pompeo, patronus di Ovidio, console nel 14 d.C., che potrebbe aver riunito una parte dei beni familiari. Nel clima di riconciliazione generale, nella rinunzia al “terrorismo politico”, Augusto avrebbe risparmiato dalle requisizioni quota parte dei beni dei Pompei e riallacciato legami con alcuni dei rami familiari dei discendenti del Magno, collocando persino qualcuno dei loro esponenti ai vertici delle istituzioni del nuovo regime.

Nuovi assetti della proprietà terriera in Sicilia dopo le guerre civili

Elena Caliri
2024-01-01

Abstract

L’età delle guerre civili, il settennio di Sesto Pompeo e la riorganizzazione della Provincia Sicilia promossa da Augusto hanno rappresentato un momento significativo per la storia dell’isola. I mutamenti relativi all’assetto istituzionale, amministrativo e fiscale non interessarono però, nell’immediatezza, anche le strutture agrarie. Nel contributo si analizzano alcuni esempi della progressiva tendenza alla concentrazione fondiaria e si evidenziano casi in cui la geografia patrimoniale della Sicilia non avrebbe subito, come si è supposto in passato, un drastico sovvertimento dopo la vittoria su Sesto Pompeo, figlio del Magno. Esemplificativa la vicenda patrimoniale dell’omonimo Sesto Pompeo, patronus di Ovidio, console nel 14 d.C., che potrebbe aver riunito una parte dei beni familiari. Nel clima di riconciliazione generale, nella rinunzia al “terrorismo politico”, Augusto avrebbe risparmiato dalle requisizioni quota parte dei beni dei Pompei e riallacciato legami con alcuni dei rami familiari dei discendenti del Magno, collocando persino qualcuno dei loro esponenti ai vertici delle istituzioni del nuovo regime.
2024
978-88-5491-495-7
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