Il presente studio si pone l'obiettivo di approfondire materiali di base, strumenti e metodologie attuative utili alla digitalizzazione del Patrimonio Culturale materiale e immateriale per il caso pilota di Messina. Attraverso il reperimento e lo studio di fonti multidisciplinari, si è voluta sperimentare una procedura scientificamente valida che, dalla digitalizzazione 2D, si spingesse fino alle realtà alternative e integrate, già esistenti in altri ambiti di applicazione, volte alla conoscenza del patrimonio sommerso, obliato o tangibilmente perduto, la cui memoria però permane nei "gemelli" cartacei e analogici. A partire da queste generiche premesse, il progetto di ricerca condotto durante il percorso triennale di Dottorato (XXXVII ciclo) è stato specificatamente direzionato a fornire un ulteriore contributo tecnico, in ottica di applicazione tecnologica per la divulgazione e l’accessibilità culturale, all’ambito della ricerca documentaria, archivistica e architettonica sulle sopravvivenze archeologiche ancora presenti nella città di Messina, già avviata in collaborazione con il Laboratorio di Studi doCme19081 fin dalla sua istituzione. A partire dal patrimonio di conoscenza, edito e soprattutto inedito, che organi di ricerca e di cultura continuano ininterrottamente a mettere insieme, si sono proposte modalità speditive, economiche e facilmente accessibili a qualsiasi tipo di utenza per la consultazione, lo studio, la fruizione multidisciplinare, la ricostruzione e la divulgazione della memoria di Messina, dall'antica fondazione alla contemporaneità. Infatti, ove l’impossibilità o la difficoltà di accesso ai dati rende il più delle volte “settoriali” determinati aspetti della conoscenza e soprattutto minaccia la tutela e la conservazione della memoria identitaria cittadina, una possibilità che si affaccia è la smaterializzazione dei luoghi, insieme a tutto il “pacchetto” connesso di informazioni utili alla conoscenza degli stessi e di ciò che conservano, sopra e sotto terra. In tal modo l’accessibilità tende a diventare totale, per qualsiasi bacino di utenza ovunque localizzata. Per attuare quanto anticipato, sono state programmate tre fasi principali della ricerca nei rispettivi ambiti: 1. Conoscenza e memoria che si è esplicata nella ricerca delle fonti archivistiche, letterarie, storico-archeologiche, grafiche, cartografiche e multimediali necessarie alla propedeutica documentazione per la successiva schedatura da collegare alle elaborazioni; 2. Conservazione, tutela e valorizzazione che ha inteso ricreare in formato digitale la suddetta documentazione (mediante database collegabili, esportabili e condivisibili) e consentirne l'importazione e la visualizzazione oltre che diversi tipi di analisi multi-scala su piattaforma geografica (QGIS, software preferito perché rigorosamente open source); 3. Divulgazione e fruizione (fisica e/o virtuale) attuata proponendo prototipi di soluzioni virtuali (AR, VR, XR) per la massima divulgazione, la fruizione agevolata e la compatibilità con le più diffuse piattaforme. In particolare quelle che sfruttano la tecnologia blockchain, in vista del massivo passaggio al Metaverso o alla rivoluzione dell'internet 3D, previsti nei prossimi anni, ma ancora piuttosto nebulosi e dai contorni sfocati. Lo scopo finale è stato quindi quello di vagliare, tra tutte le possibilità di applicazione scientifica (Ricerca, educazione, formazione, simulazioni di ambienti o di esperimenti reali), quella che consentisse d’immaginare un futuro digitale che, seppur declinato in più realtà alternative, comunque inserite nello stesso Metaverso (o meta-realtà) creato per le fasi più antiche della città di Messina, potesse essere un mezzo utile e immediato per attingere informazioni costantemente presenti su piani “inesistenti” nella realtà fisica. Tutto questo sarebbe intrapreso al triplice scopo di tutela del patrimonio materiale (cartaceo, archeologico, storico edilizio o tipologico), di promozione culturale e di accessibilità sia nel senso di superamento delle barriere non architettoniche che precludono alla fruizione de-localizzata che di quella a più ampio bacino (primariamente diversamente abili, ma anche associazioni, istituzioni, privati cittadini in ogni parte del mondo). Tali obiettivi sono in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza che, all’interno della Missione 1 («Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo»), riconosce come volano per il rilancio dell’economia nazionale il turismo (12% del Pil) unitamente alla cultura mediante la fruibilità e accessibilità implementate con investimenti digitali per la rimozione di barriere fisiche e cognitive al patrimonio . Lo stesso dicasi per quanto esposto nella Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) che, al punto inerente le Tecnologie per il Patrimonio Culturale (5.1.13), si esprime in questi termini: «L’area Tecnologie per il Patrimonio Culturale fa riferimento a un set ampio di domini di conoscenza, riconducibili ad ambiti industriali differenti: […] gestione del patrimonio storico-artistico-architettonico: attività aventi a che fare con la conservazione, la fruizione e la messa a valore del patrimonio culturale, tanto nelle sue dimensioni tangibili (musei, biblioteche, archivi, ecc.) che in quelle intangibili (gestione di luoghi storici, edifici o monumenti) […]». In sostanza l'obiettivo che ci si è proposto è stato di predisporre una base di partenza per ricreare, virtualmente (VR) o insieme alla realtà aumentata (AR) per plasmare quella mista (XR), la Messina più antica a partire dalle fonti letterarie, dai documenti storici e dalle testimonianze archeologiche sopravvissute in modo da traslare questa città “invisibile”, perché sotterranea, ed eterea, perché intangibile, in un ambiente a sua volta immateriale sebbene strettamente legato alla realtà tangibile.
Dalla digitalizzazione 2D al Metaverso: Zancle transita in Messana. L’affioramento virtuale di frammenti urbani stratificati
SALVO, GIUSEPPINA
2025-06-09
Abstract
Il presente studio si pone l'obiettivo di approfondire materiali di base, strumenti e metodologie attuative utili alla digitalizzazione del Patrimonio Culturale materiale e immateriale per il caso pilota di Messina. Attraverso il reperimento e lo studio di fonti multidisciplinari, si è voluta sperimentare una procedura scientificamente valida che, dalla digitalizzazione 2D, si spingesse fino alle realtà alternative e integrate, già esistenti in altri ambiti di applicazione, volte alla conoscenza del patrimonio sommerso, obliato o tangibilmente perduto, la cui memoria però permane nei "gemelli" cartacei e analogici. A partire da queste generiche premesse, il progetto di ricerca condotto durante il percorso triennale di Dottorato (XXXVII ciclo) è stato specificatamente direzionato a fornire un ulteriore contributo tecnico, in ottica di applicazione tecnologica per la divulgazione e l’accessibilità culturale, all’ambito della ricerca documentaria, archivistica e architettonica sulle sopravvivenze archeologiche ancora presenti nella città di Messina, già avviata in collaborazione con il Laboratorio di Studi doCme19081 fin dalla sua istituzione. A partire dal patrimonio di conoscenza, edito e soprattutto inedito, che organi di ricerca e di cultura continuano ininterrottamente a mettere insieme, si sono proposte modalità speditive, economiche e facilmente accessibili a qualsiasi tipo di utenza per la consultazione, lo studio, la fruizione multidisciplinare, la ricostruzione e la divulgazione della memoria di Messina, dall'antica fondazione alla contemporaneità. Infatti, ove l’impossibilità o la difficoltà di accesso ai dati rende il più delle volte “settoriali” determinati aspetti della conoscenza e soprattutto minaccia la tutela e la conservazione della memoria identitaria cittadina, una possibilità che si affaccia è la smaterializzazione dei luoghi, insieme a tutto il “pacchetto” connesso di informazioni utili alla conoscenza degli stessi e di ciò che conservano, sopra e sotto terra. In tal modo l’accessibilità tende a diventare totale, per qualsiasi bacino di utenza ovunque localizzata. Per attuare quanto anticipato, sono state programmate tre fasi principali della ricerca nei rispettivi ambiti: 1. Conoscenza e memoria che si è esplicata nella ricerca delle fonti archivistiche, letterarie, storico-archeologiche, grafiche, cartografiche e multimediali necessarie alla propedeutica documentazione per la successiva schedatura da collegare alle elaborazioni; 2. Conservazione, tutela e valorizzazione che ha inteso ricreare in formato digitale la suddetta documentazione (mediante database collegabili, esportabili e condivisibili) e consentirne l'importazione e la visualizzazione oltre che diversi tipi di analisi multi-scala su piattaforma geografica (QGIS, software preferito perché rigorosamente open source); 3. Divulgazione e fruizione (fisica e/o virtuale) attuata proponendo prototipi di soluzioni virtuali (AR, VR, XR) per la massima divulgazione, la fruizione agevolata e la compatibilità con le più diffuse piattaforme. In particolare quelle che sfruttano la tecnologia blockchain, in vista del massivo passaggio al Metaverso o alla rivoluzione dell'internet 3D, previsti nei prossimi anni, ma ancora piuttosto nebulosi e dai contorni sfocati. Lo scopo finale è stato quindi quello di vagliare, tra tutte le possibilità di applicazione scientifica (Ricerca, educazione, formazione, simulazioni di ambienti o di esperimenti reali), quella che consentisse d’immaginare un futuro digitale che, seppur declinato in più realtà alternative, comunque inserite nello stesso Metaverso (o meta-realtà) creato per le fasi più antiche della città di Messina, potesse essere un mezzo utile e immediato per attingere informazioni costantemente presenti su piani “inesistenti” nella realtà fisica. Tutto questo sarebbe intrapreso al triplice scopo di tutela del patrimonio materiale (cartaceo, archeologico, storico edilizio o tipologico), di promozione culturale e di accessibilità sia nel senso di superamento delle barriere non architettoniche che precludono alla fruizione de-localizzata che di quella a più ampio bacino (primariamente diversamente abili, ma anche associazioni, istituzioni, privati cittadini in ogni parte del mondo). Tali obiettivi sono in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza che, all’interno della Missione 1 («Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo»), riconosce come volano per il rilancio dell’economia nazionale il turismo (12% del Pil) unitamente alla cultura mediante la fruibilità e accessibilità implementate con investimenti digitali per la rimozione di barriere fisiche e cognitive al patrimonio . Lo stesso dicasi per quanto esposto nella Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) che, al punto inerente le Tecnologie per il Patrimonio Culturale (5.1.13), si esprime in questi termini: «L’area Tecnologie per il Patrimonio Culturale fa riferimento a un set ampio di domini di conoscenza, riconducibili ad ambiti industriali differenti: […] gestione del patrimonio storico-artistico-architettonico: attività aventi a che fare con la conservazione, la fruizione e la messa a valore del patrimonio culturale, tanto nelle sue dimensioni tangibili (musei, biblioteche, archivi, ecc.) che in quelle intangibili (gestione di luoghi storici, edifici o monumenti) […]». In sostanza l'obiettivo che ci si è proposto è stato di predisporre una base di partenza per ricreare, virtualmente (VR) o insieme alla realtà aumentata (AR) per plasmare quella mista (XR), la Messina più antica a partire dalle fonti letterarie, dai documenti storici e dalle testimonianze archeologiche sopravvissute in modo da traslare questa città “invisibile”, perché sotterranea, ed eterea, perché intangibile, in un ambiente a sua volta immateriale sebbene strettamente legato alla realtà tangibile.Pubblicazioni consigliate
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