Questo libro traccia una genealogia letteraria dell’immaginario creativo di Franz Kafka. Si distanzia tanto dalle letture che separano la scrittura letteraria dal mestiere di giurista – considerato un ambito ‘opprimente’ o meramente accessorio – quanto da quelle critico-giuridiche che vedono nei testi di Kafka semplici trasposizioni di riferimenti legislativi. “Parlare quasi come un giurista” è qui inteso, invece, come innesco della creazione letteraria: il discorso analogico del “quasi come” apre spazi immaginativi, mondi controfattuali, figure trasformative, forme di potere – tirannide e Stato di diritto – che narrano il coesistere di premodernità suppliziante e razionalità giuridica moderna. Unendo letteratura, diritto e immaginazione, e risalendo fino ai primi anni universitari di Kafka, viene meno l’immagine stereotipata dello scrittore “estatico”: si rivela, piuttosto, un Kafka osservatore acuto della materialità dell’esistenza e dei suoi vincoli, capace di trasformarli, attraverso lo slancio creativo, nell’impossibile del gesto letterario.
Kafka – "quasi come un giurista". Genealogia di una trasformazione letteraria (1920-1902)
Paola Di Mauro
2025-01-01
Abstract
Questo libro traccia una genealogia letteraria dell’immaginario creativo di Franz Kafka. Si distanzia tanto dalle letture che separano la scrittura letteraria dal mestiere di giurista – considerato un ambito ‘opprimente’ o meramente accessorio – quanto da quelle critico-giuridiche che vedono nei testi di Kafka semplici trasposizioni di riferimenti legislativi. “Parlare quasi come un giurista” è qui inteso, invece, come innesco della creazione letteraria: il discorso analogico del “quasi come” apre spazi immaginativi, mondi controfattuali, figure trasformative, forme di potere – tirannide e Stato di diritto – che narrano il coesistere di premodernità suppliziante e razionalità giuridica moderna. Unendo letteratura, diritto e immaginazione, e risalendo fino ai primi anni universitari di Kafka, viene meno l’immagine stereotipata dello scrittore “estatico”: si rivela, piuttosto, un Kafka osservatore acuto della materialità dell’esistenza e dei suoi vincoli, capace di trasformarli, attraverso lo slancio creativo, nell’impossibile del gesto letterario.Pubblicazioni consigliate
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