ll saggio presenta una lettura della Follia come dispositivo culturale e politico, insieme esclusione e resistenza, linguaggio eccedente che mette in crisi le certezze condivise. Guidato da domande puntuali sui codici linguistici e sociali, il volume esplora le tensioni tra contenimento istituzionale, stigma e resistenza simbolica. Queste dinamiche si riconfigurano nell'ecosistema pervasivo delle tecnologie digitali e dei sistemi algoritmici predittivi; qui prende forma, infatti, il neologismo tecnofollia, usato per descrivere le trasformazioni impresse alle forme della soggettività contemporanea. La follia è interpretata come categoria relazionale, storicamente situata e continuamente ridefinita; su questo sfondo, il saggio mostra il rischio di opacizzare la densità relazionale e simbolica dell'esperienza, traducendo la sofferenza in metriche e tracciamenti. Il controllo, oltre le istituzioni totali, si ricompone entro dispositivi e infrastrutture di piattaforma, in griglie computazionali di monitoraggio affettivo e comportamentale. Intrecciando sociologia e critica culturale, il saggio mostra come la Follia sia una chiave interpretativa privilegiata del presente, una soglia instabile che smaschera i dispositivi di esclusione e restituisce voce all'alterità, ricordandoci che ciò che vale per la follia vale per ogni Altro.
I labirinti della follia. Percorsi sociologici di r-esistenza simbolica
Assunta Penna
2025-01-01
Abstract
ll saggio presenta una lettura della Follia come dispositivo culturale e politico, insieme esclusione e resistenza, linguaggio eccedente che mette in crisi le certezze condivise. Guidato da domande puntuali sui codici linguistici e sociali, il volume esplora le tensioni tra contenimento istituzionale, stigma e resistenza simbolica. Queste dinamiche si riconfigurano nell'ecosistema pervasivo delle tecnologie digitali e dei sistemi algoritmici predittivi; qui prende forma, infatti, il neologismo tecnofollia, usato per descrivere le trasformazioni impresse alle forme della soggettività contemporanea. La follia è interpretata come categoria relazionale, storicamente situata e continuamente ridefinita; su questo sfondo, il saggio mostra il rischio di opacizzare la densità relazionale e simbolica dell'esperienza, traducendo la sofferenza in metriche e tracciamenti. Il controllo, oltre le istituzioni totali, si ricompone entro dispositivi e infrastrutture di piattaforma, in griglie computazionali di monitoraggio affettivo e comportamentale. Intrecciando sociologia e critica culturale, il saggio mostra come la Follia sia una chiave interpretativa privilegiata del presente, una soglia instabile che smaschera i dispositivi di esclusione e restituisce voce all'alterità, ricordandoci che ciò che vale per la follia vale per ogni Altro.Pubblicazioni consigliate
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