Questo studio esplora l’ipotesi che le risposte disfunzionali alla paura possano essere modulate mediante un approccio multimodale che integri mindfulness in realtà virtuale (VR) e stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS). In un disegno fattoriale misto, 123 partecipanti sono stati assegnati a sei condizioni sperimentali derivanti dalla combinazione dei fattori between-subjects (tDCS Active/Sham; Intervento Psicologico: Mindfulness VR, Neutral VR, Nessun intervento) e valutati longitudinalmente nelle fasi di Acquisizione, Estinzione e Richiamo secondo un paradigma di condizionamento classico in VR. Gli outcome includevano misure fisiologiche (conduttanza cutanea), indicatori psicologici auto-riferiti e analisi di concordanza psicofisiologica. I risultati mostrano che la mindfulness in VR facilita in modo selettivo l’apprendimento dell’estinzione della paura (d = -0.41), suggerendo un effetto specifico e temporaneo legato a un’elaborazione non giudicante degli stimoli minacciosi. Al contrario, la tDCS anodica sulla vmPFC non ha prodotto effetti significativi, probabilmente a causa del carico cognitivo del contesto VR, della variabilità individuale e di possibili limiti nei parametri di stimolazione utilizzati. È emersa inoltre una correlazione negativa tra regolazione attentiva di baseline ed efficacia dell’estinzione, indicando un potenziale “paradosso della regolazione attentiva”, in cui un controllo cognitivo eccessivo ostacola i processi inibitori automatici. Sul piano clinico, la mindfulness ha mostrato un effetto protettivo sull’ansia di stato, riducendo il deterioramento emotivo post-esperimento rispetto agli altri gruppi. Lo studio suggerisce il valore della mindfulness in VR come strumento complementare nelle terapie di esposizione, mentre evidenzia la necessità di strategie personalizzate per l’applicazione della tDCS. Limiti dell'esperimento sono il campione non clinico, l’assenza di misure neurofisiologiche avanzate e l’impiego di interventi singoli. Futuri sviluppi includono la replicazione in popolazioni cliniche, protocolli multi-sessione, stratificazione dei pazienti su base cognitiva e ottimizzazione dei parametri di stimolazione in contesti VR complessi.

Applicazione singola e combinata della stimolazione transcranica a corrente continua (tDCS) e di un intervento basato sulla mindfulness mediato dalla realtà virtuale (RV) per la modulazione della paura

VETRANO, NOEMI
2025-12-03

Abstract

Questo studio esplora l’ipotesi che le risposte disfunzionali alla paura possano essere modulate mediante un approccio multimodale che integri mindfulness in realtà virtuale (VR) e stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS). In un disegno fattoriale misto, 123 partecipanti sono stati assegnati a sei condizioni sperimentali derivanti dalla combinazione dei fattori between-subjects (tDCS Active/Sham; Intervento Psicologico: Mindfulness VR, Neutral VR, Nessun intervento) e valutati longitudinalmente nelle fasi di Acquisizione, Estinzione e Richiamo secondo un paradigma di condizionamento classico in VR. Gli outcome includevano misure fisiologiche (conduttanza cutanea), indicatori psicologici auto-riferiti e analisi di concordanza psicofisiologica. I risultati mostrano che la mindfulness in VR facilita in modo selettivo l’apprendimento dell’estinzione della paura (d = -0.41), suggerendo un effetto specifico e temporaneo legato a un’elaborazione non giudicante degli stimoli minacciosi. Al contrario, la tDCS anodica sulla vmPFC non ha prodotto effetti significativi, probabilmente a causa del carico cognitivo del contesto VR, della variabilità individuale e di possibili limiti nei parametri di stimolazione utilizzati. È emersa inoltre una correlazione negativa tra regolazione attentiva di baseline ed efficacia dell’estinzione, indicando un potenziale “paradosso della regolazione attentiva”, in cui un controllo cognitivo eccessivo ostacola i processi inibitori automatici. Sul piano clinico, la mindfulness ha mostrato un effetto protettivo sull’ansia di stato, riducendo il deterioramento emotivo post-esperimento rispetto agli altri gruppi. Lo studio suggerisce il valore della mindfulness in VR come strumento complementare nelle terapie di esposizione, mentre evidenzia la necessità di strategie personalizzate per l’applicazione della tDCS. Limiti dell'esperimento sono il campione non clinico, l’assenza di misure neurofisiologiche avanzate e l’impiego di interventi singoli. Futuri sviluppi includono la replicazione in popolazioni cliniche, protocolli multi-sessione, stratificazione dei pazienti su base cognitiva e ottimizzazione dei parametri di stimolazione in contesti VR complessi.
3-dic-2025
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