Con la globalizzazione dell'economia e l'apertura dei mercati globali, la competizione economica non si svolge più tra i singoli soggetti, ma tra i territori. La stessa competizione tra le imprese ha infatti assunto una dimensione sempre più territoriale, diventando confronto tra sistemi territoriali entro cui sono situate le imprese. Il decentramento produttivo diviene perciò sempre più forte, non più piramidale ma strettamente legato ai territori. La dimensione economica globale volge quindi al locale, conferendo alla dimensione territoriale un rilievo crescente. Tale collegamento porta con sé diverse implicazioni, anche a livello istituzionale, dato che solo robusti livelli di governo regionali e locali potranno essere in grado di favorire lo sviluppo. Il legislatore ha cercato di cogliere per tempo questa esigenza: la riforma della pubblica amministrazione, l'attuazione del decentramento amministrativo con il conseguente rafforzamento, rinnovamento e la modernizzazione degli apparati amministrativi di Regioni, Province e Comuni ne costituiscono l’esempio. Anche a livello normativo, il rilancio della programmazione come metodo di governo, l'introduzione della nuova programmazione negoziata (fondata sul principio di sussidiarietà) hanno dato un forte impulso allo sviluppo territoriale/locale. Esso, infatti, inteso come sistema locale integrato, diventa risorsa, protagonista della competizione economica e soggetto dello sviluppo locale. E come tale deve quindi misurarsi con una domanda cui rispondere con un'offerta adeguata sotto il profilo dell'opportunità, che sia cioè in grado di attrarre nuovi investimenti da un lato e nuovi acquirenti dei suoi prodotti e servizi dall’altro. Deve pertanto intervenire un modo innovativo di promozione e valorizzazione del territorio/risorsa che presuppone l'adozione di strategie di marketing territoriale fortemente orientate allo sviluppo.
Il turismo in Calabria. Le strategie politiche della regione sui sistemi turistici locali
BRANCATO, Maria Adele
2005-01-01
Abstract
Con la globalizzazione dell'economia e l'apertura dei mercati globali, la competizione economica non si svolge più tra i singoli soggetti, ma tra i territori. La stessa competizione tra le imprese ha infatti assunto una dimensione sempre più territoriale, diventando confronto tra sistemi territoriali entro cui sono situate le imprese. Il decentramento produttivo diviene perciò sempre più forte, non più piramidale ma strettamente legato ai territori. La dimensione economica globale volge quindi al locale, conferendo alla dimensione territoriale un rilievo crescente. Tale collegamento porta con sé diverse implicazioni, anche a livello istituzionale, dato che solo robusti livelli di governo regionali e locali potranno essere in grado di favorire lo sviluppo. Il legislatore ha cercato di cogliere per tempo questa esigenza: la riforma della pubblica amministrazione, l'attuazione del decentramento amministrativo con il conseguente rafforzamento, rinnovamento e la modernizzazione degli apparati amministrativi di Regioni, Province e Comuni ne costituiscono l’esempio. Anche a livello normativo, il rilancio della programmazione come metodo di governo, l'introduzione della nuova programmazione negoziata (fondata sul principio di sussidiarietà) hanno dato un forte impulso allo sviluppo territoriale/locale. Esso, infatti, inteso come sistema locale integrato, diventa risorsa, protagonista della competizione economica e soggetto dello sviluppo locale. E come tale deve quindi misurarsi con una domanda cui rispondere con un'offerta adeguata sotto il profilo dell'opportunità, che sia cioè in grado di attrarre nuovi investimenti da un lato e nuovi acquirenti dei suoi prodotti e servizi dall’altro. Deve pertanto intervenire un modo innovativo di promozione e valorizzazione del territorio/risorsa che presuppone l'adozione di strategie di marketing territoriale fortemente orientate allo sviluppo.Pubblicazioni consigliate
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