Nel corso della vicenda politica di Cola di Rienzo numerosi sono i richiami al mito di Costantino. Si comincia dal Laterano e dal suo battistero, dove Cola si immerge nell'estate del 1347 prima dell'investitura a cavaliere; si passa al caballus Constantini, la statua equestre di Marco Aurelio identificata, allora, con quella del primo imperatore cristiano, statua che svolge un ruolo importante nel corso di quegli stessi festeggiamenti; si passa quindi al vexillum Constantini attribuito alla città di Perugia. L'analisi di quella che appare essere l'adesione di Cola al modello costantiniano, è l'occasione per quale riflettere sui modi in cui il mito del primo imperatore cristiano, sviluppatosi per dieci secolo, è giunto al XIV secolo. All'interno di questo mito viene particolarmente esaminato il giudizio dei contemporanei sulla Donatio Constantini che, in molti ambienti, pesava negativamente sulla memoria di Costantino, che dunque viene richiamato da Cola soprattutto come liberatore di Roma dalla tirannia di Massenzio, così come Cola aveva liberato Roma dalla tirannia dei baroni.

Il mito di Costantino nella Roma di Cola di Rienzo

AIELLO, Vincenzo
2008-01-01

Abstract

Nel corso della vicenda politica di Cola di Rienzo numerosi sono i richiami al mito di Costantino. Si comincia dal Laterano e dal suo battistero, dove Cola si immerge nell'estate del 1347 prima dell'investitura a cavaliere; si passa al caballus Constantini, la statua equestre di Marco Aurelio identificata, allora, con quella del primo imperatore cristiano, statua che svolge un ruolo importante nel corso di quegli stessi festeggiamenti; si passa quindi al vexillum Constantini attribuito alla città di Perugia. L'analisi di quella che appare essere l'adesione di Cola al modello costantiniano, è l'occasione per quale riflettere sui modi in cui il mito del primo imperatore cristiano, sviluppatosi per dieci secolo, è giunto al XIV secolo. All'interno di questo mito viene particolarmente esaminato il giudizio dei contemporanei sulla Donatio Constantini che, in molti ambienti, pesava negativamente sulla memoria di Costantino, che dunque viene richiamato da Cola soprattutto come liberatore di Roma dalla tirannia di Massenzio, così come Cola aveva liberato Roma dalla tirannia dei baroni.
2008
9788815124999
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