L’AIDS o Sindrome di immunodeficienza acquisita è una malattia infettiva, ad alta mortalità, causata dal virus HIV che determina la caduta dei processi immunitari di difesa, esponendo così l'individuo a contrarre molteplici infezioni quali candidosi, toxoplasmosi o infezioni da Herpes ed alcuni particolari tipi di tumori come il sarcoma di Kaposi e illinfoma non-Hodgkin. La comparsa di questa nuova malattia si fa risalire al 1981 quando i Centri per il controllo delle malattie di Atlanta, Georgia, (Centers for Disease Control o CDC) comunicarono la comparsa di alcuni casi di polmonite da Pneurnocystis carini i e di sarcoma di Kaposi in giovani omosessuali maschi che vivevano in alcune città degli Stati Uniti. LAIDS risulta, dunque, una malattia che colpisce soprattutto le cellule del sistema immunitario, che si trovano principalmente nel sangue e nei cosiddetti organi linfoidi: la milza, i linfonodi (o linfoghiandole). Queste cellule, chiamate anche globuli bianchi, si dividono in due categorie principali: i macrofogi e i linfociti. I primi sono cellule fagocitarie in grado di inglobare, digerire e distruggere le sostanze estranee a quelle cellule che sono alla fine del loro ciclo vitale. I linfociti si dividono in due grandi famiglie: i linfociti B ed i linfociti T, questi ultimi suddivisi in diverse sottopopolazioni. Quando le cellule che compongono il sistema immunitario, incontrano un agente estraneo, lo identificano per mezzo di recettori specifici, lo classificano come proprio o no dell' organismo, si attivano e regolano l'entità della risposta immunitaria. Questo ci permette di difenderei dalle infezioni e dai tumori. Se ciò non avviene, siamo in presenza di tutte quelle malattie del sistema immunitario, propriamente dette immunodeficienze. Quando, nel 1981, furono segnalati i primi casi di AIDS, ci si rese conto di trovarsi di fronte ad una nuova forma di immunodeficienza perché in tutti i pazienti colpiti si era riscontrata una diminuzione e successivamente una totale scomparsa dei linfociti T 4 helper, dal sangue e dagli altri organi linfatici. Tale infezione veniva trasmessa attraverso il sangue, i rapporti sessuali e dalla madre al figlio durante la gravidanza. Secondo quanto stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Comunità Europea, per meglio comprendere le dinamiche dell' epidemia nei vari Paesi si è cercato di tenere sotto controllo l'andamento temporale dei vari casi d'infezione da HIV. Per stimare sia le dimensioni che le continue evoluzioni della malattia, esistono diversi metodi che possono, in aggiunta, essere considerati un valido apporto ai sistemi di sorveglianza dell'AIDS. La metodologia da noi utilizzata si basa sugli studi osservazionali Tali studi sono costituiti da: studi di prevalenza e studi di incidenza. Lo scopo che l'indagine si prefigge è quello di evidenziare come tale patologia si è evoluta sia nelle singole province siciliane sia nel loro insieme nell' arco di tempo che va dal 1987 al 1992. Dai dati raccolti si è inteso fare una analisi mensile che evidenzi l'incidenza dell' HIV per ogni provincia ed il confronto di ognuna di esse con le altre per passare, infine, ad una panoramica sull'intera regione.

Studio sull'AIDS dal 1987 al 1992

VADALA', Andrea;
2002-01-01

Abstract

L’AIDS o Sindrome di immunodeficienza acquisita è una malattia infettiva, ad alta mortalità, causata dal virus HIV che determina la caduta dei processi immunitari di difesa, esponendo così l'individuo a contrarre molteplici infezioni quali candidosi, toxoplasmosi o infezioni da Herpes ed alcuni particolari tipi di tumori come il sarcoma di Kaposi e illinfoma non-Hodgkin. La comparsa di questa nuova malattia si fa risalire al 1981 quando i Centri per il controllo delle malattie di Atlanta, Georgia, (Centers for Disease Control o CDC) comunicarono la comparsa di alcuni casi di polmonite da Pneurnocystis carini i e di sarcoma di Kaposi in giovani omosessuali maschi che vivevano in alcune città degli Stati Uniti. LAIDS risulta, dunque, una malattia che colpisce soprattutto le cellule del sistema immunitario, che si trovano principalmente nel sangue e nei cosiddetti organi linfoidi: la milza, i linfonodi (o linfoghiandole). Queste cellule, chiamate anche globuli bianchi, si dividono in due categorie principali: i macrofogi e i linfociti. I primi sono cellule fagocitarie in grado di inglobare, digerire e distruggere le sostanze estranee a quelle cellule che sono alla fine del loro ciclo vitale. I linfociti si dividono in due grandi famiglie: i linfociti B ed i linfociti T, questi ultimi suddivisi in diverse sottopopolazioni. Quando le cellule che compongono il sistema immunitario, incontrano un agente estraneo, lo identificano per mezzo di recettori specifici, lo classificano come proprio o no dell' organismo, si attivano e regolano l'entità della risposta immunitaria. Questo ci permette di difenderei dalle infezioni e dai tumori. Se ciò non avviene, siamo in presenza di tutte quelle malattie del sistema immunitario, propriamente dette immunodeficienze. Quando, nel 1981, furono segnalati i primi casi di AIDS, ci si rese conto di trovarsi di fronte ad una nuova forma di immunodeficienza perché in tutti i pazienti colpiti si era riscontrata una diminuzione e successivamente una totale scomparsa dei linfociti T 4 helper, dal sangue e dagli altri organi linfatici. Tale infezione veniva trasmessa attraverso il sangue, i rapporti sessuali e dalla madre al figlio durante la gravidanza. Secondo quanto stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Comunità Europea, per meglio comprendere le dinamiche dell' epidemia nei vari Paesi si è cercato di tenere sotto controllo l'andamento temporale dei vari casi d'infezione da HIV. Per stimare sia le dimensioni che le continue evoluzioni della malattia, esistono diversi metodi che possono, in aggiunta, essere considerati un valido apporto ai sistemi di sorveglianza dell'AIDS. La metodologia da noi utilizzata si basa sugli studi osservazionali Tali studi sono costituiti da: studi di prevalenza e studi di incidenza. Lo scopo che l'indagine si prefigge è quello di evidenziare come tale patologia si è evoluta sia nelle singole province siciliane sia nel loro insieme nell' arco di tempo che va dal 1987 al 1992. Dai dati raccolti si è inteso fare una analisi mensile che evidenzi l'incidenza dell' HIV per ogni provincia ed il confronto di ognuna di esse con le altre per passare, infine, ad una panoramica sull'intera regione.
2002
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