Il presente lavoro mira a dare una prima risposta alle sollecitazioni contenute nel saggio di K. Klingebiel, A la recherche des troubadours perdus: Languedoc, Comté de Foix, Quercy, Rouergue, pubblicato negli Atti del 7° Congresso dell’AIEO (Roma 2003), proponendo all’attenzione critica la figura di un signore-trovatore originario di Mirapeis (odierno dipartimento dell’Ariège), partecipe da protagonista agli eventi più significativi del suo tempo e della sua regione, in documentate relazioni con le personalità politiche, religiose e culturali più in vista nel panorama meridionale dell’ultimo terzo del XII secolo e degli inizi del XIII, convinto adepto dell’eresia catara, legato da vincoli di sangue o di interesse o di amicizia ai principali esponenti del movimento eterodosso, ben introdotto nella cerchia gentilizia e intellettuale gravitante attorno ai Trencavel contemporaneamente attaccata ai codici mentali e comportamentali specifici dell’arte del vivere civile affermatasi nel Sud della Francia durante il XII secolo ed incline a tentare vie e pratiche esistenziali nuove. Rovistando nella catasta di componimenti trobadorici giuntici adespoti o con dubbia e controversa paternità si sono recuperati due testi che diverse spie lasciano supporre partoriti proprio dall’inventio del castellano di Mirapeis.
Un signore-trovatore cataro: Peire Rogier de Mirapeis
GUIDA, Saverio
2007-01-01
Abstract
Il presente lavoro mira a dare una prima risposta alle sollecitazioni contenute nel saggio di K. Klingebiel, A la recherche des troubadours perdus: Languedoc, Comté de Foix, Quercy, Rouergue, pubblicato negli Atti del 7° Congresso dell’AIEO (Roma 2003), proponendo all’attenzione critica la figura di un signore-trovatore originario di Mirapeis (odierno dipartimento dell’Ariège), partecipe da protagonista agli eventi più significativi del suo tempo e della sua regione, in documentate relazioni con le personalità politiche, religiose e culturali più in vista nel panorama meridionale dell’ultimo terzo del XII secolo e degli inizi del XIII, convinto adepto dell’eresia catara, legato da vincoli di sangue o di interesse o di amicizia ai principali esponenti del movimento eterodosso, ben introdotto nella cerchia gentilizia e intellettuale gravitante attorno ai Trencavel contemporaneamente attaccata ai codici mentali e comportamentali specifici dell’arte del vivere civile affermatasi nel Sud della Francia durante il XII secolo ed incline a tentare vie e pratiche esistenziali nuove. Rovistando nella catasta di componimenti trobadorici giuntici adespoti o con dubbia e controversa paternità si sono recuperati due testi che diverse spie lasciano supporre partoriti proprio dall’inventio del castellano di Mirapeis.Pubblicazioni consigliate
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