il contrasto sulla rilevanza delle modifiche mediate della fattispecie incriminatrice. La pronunzia non è priva di aporie e contraddizioni, che lasciano trapelare preoccupazioni politico-criminali eccentriche rispetto al sindacato della Corte. Ridefinito il concetto di “fatto” costituente reato, i giudici di legittimità sono tornati sul rapporto tra norme extrapenali “integratrici” e “non integratrici”, delimitando l’ambito di applicazione dell’abolitio criminis alle sole disposizioni extrapenali integratrici del precetto e a quelle dotate, esplicitamente o implicitamente, di efficacia “retroattiva”. La pronuncia viene commentata nel contesto degli arresti giurisprudenziali più attenti alla riconduzione “naturale” del fenomeno della successione indiretta di leggi penali entro l’alveo del secondo comma dell’art. 2 c.p.
La restaurata ostilità delle Sezioni Unite nei confronti delle modifiche mediate della fattispecie penale.
RISICATO, Lucia
2008-01-01
Abstract
il contrasto sulla rilevanza delle modifiche mediate della fattispecie incriminatrice. La pronunzia non è priva di aporie e contraddizioni, che lasciano trapelare preoccupazioni politico-criminali eccentriche rispetto al sindacato della Corte. Ridefinito il concetto di “fatto” costituente reato, i giudici di legittimità sono tornati sul rapporto tra norme extrapenali “integratrici” e “non integratrici”, delimitando l’ambito di applicazione dell’abolitio criminis alle sole disposizioni extrapenali integratrici del precetto e a quelle dotate, esplicitamente o implicitamente, di efficacia “retroattiva”. La pronuncia viene commentata nel contesto degli arresti giurisprudenziali più attenti alla riconduzione “naturale” del fenomeno della successione indiretta di leggi penali entro l’alveo del secondo comma dell’art. 2 c.p.Pubblicazioni consigliate
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