Nel lavoro si affronta innanzitutto il tema della tutela inibitoria, attraverso una serie di profili, tutti indagati nell’intento di fornire un inquadramento sistematico della stessa: si parte da una ricostruzione di tipo cronologico, allo scopo di dimostrare come, nel tempo, attraverso la continua produzione normativa ed il conseguente sforzo esegetico della dottrina e della giurisprudenza, l’inquadramento della tutela inibitoria sia mutato, soprattutto nel senso del superamento della tradizionale disputa tra necessaria tipicità o possibile atipicità della stessa, dovendosi, oggi prendere atto della eterogeneità delle situazioni sostanziali tutelabili per quella via. Si cerca, poi, di superare l’ulteriore dicotomia provvisorietà – definitività della tutela, in favore della unitarietà della stessa, la quale assume forme cautelari o forme ordinarie solo in ragione della sussistenza o insussistenza dei presupposti della prima. Si tende, infine, a dimostrare che la funzione preponderante della tutela inibitoria è quella di prevenzione di un danno, consistendo essa in un ordine giudiziale di cessazione di un determinato comportamento, da taluno posto in essere, che, evidentemente, presenti connotati di illiceità. L’indagine di carattere generale consente, quindi, di verificare i limiti di applicabilità della tutela in esame ad un insieme variegato di situazioni soggettive, spesso di rango costituzionale, fonte di interesse maturato in tempi piuttosto recenti.

In tema di tutela inibitoria e diritti di libertà

BASILICO, Giorgetta
2008-01-01

Abstract

Nel lavoro si affronta innanzitutto il tema della tutela inibitoria, attraverso una serie di profili, tutti indagati nell’intento di fornire un inquadramento sistematico della stessa: si parte da una ricostruzione di tipo cronologico, allo scopo di dimostrare come, nel tempo, attraverso la continua produzione normativa ed il conseguente sforzo esegetico della dottrina e della giurisprudenza, l’inquadramento della tutela inibitoria sia mutato, soprattutto nel senso del superamento della tradizionale disputa tra necessaria tipicità o possibile atipicità della stessa, dovendosi, oggi prendere atto della eterogeneità delle situazioni sostanziali tutelabili per quella via. Si cerca, poi, di superare l’ulteriore dicotomia provvisorietà – definitività della tutela, in favore della unitarietà della stessa, la quale assume forme cautelari o forme ordinarie solo in ragione della sussistenza o insussistenza dei presupposti della prima. Si tende, infine, a dimostrare che la funzione preponderante della tutela inibitoria è quella di prevenzione di un danno, consistendo essa in un ordine giudiziale di cessazione di un determinato comportamento, da taluno posto in essere, che, evidentemente, presenti connotati di illiceità. L’indagine di carattere generale consente, quindi, di verificare i limiti di applicabilità della tutela in esame ad un insieme variegato di situazioni soggettive, spesso di rango costituzionale, fonte di interesse maturato in tempi piuttosto recenti.
2008
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