TITOLO: IMPATTO DELLA DEPRESSIONE POST STROKE SULL’ OUTCOME RIABILITATIVO AUTORI: BARADELLO A., PIDALA’ A., GRACEFFA A., TISANO A., SOFI M.., *DI GESU’ M., *TOMASELLO F., RUGGERI C.., DATTOLA R. U.O. di Riabilitazione Neurologica  - AOU “ Policlinico Universitario G. Martino” – Università degli Studi di Messina * Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione ABSTRACT: La depressione post stroke (PSD) rappresenta una frequente e seria complicanza che insorge entro 6-12 mesi dopo un ictus. Secondo studi epidemiologici circa il 20-50 % dei pazienti con stroke andrebbero incontro ad una sindrome depressiva sia nella fase precoce che in quella tardiva.La PDS svolge un ruolo prognostico sfavorevole sulla mortalità a breve e a lungo termine, e sullo stato funzionale del paziente. La diagnosi di depressione post stroke è spesso soggetta ad un elevato rischio di sovrastima o, più frequentemente, di sottostima diagnostica per varie problematiche metodologiche. Inoltre nella maggior parte degli studi è spesso trascurato il ruolo di un eventuale trattamento farmacologico.Abbiamo ritenuto utile condurre uno studio retrospettivo su pazienti ricoverati consecutivamente presso la nostra U.O. di Riabilitazione Neurologica affetti da ictus cerebrale in fase precoce (durata di malattia < =30 giorni). Tale casistica è stata raccolta in un periodo di 5 anni (2003-2007). Tutti i pazienti, come di routine, sono stati valutati tramite l’esame obiettivo neurologico, fisiatrico e generale e sono stati sottoposti alle seguenti scale di valutazione: la Canadian Neurological Scale per stabilire il grado di severità del quadro neurologico; la FIM e la Barthel ( BI) per valutare il grado di disabilità. Per quanto riguarda la valutazione della depressione ci si è basati , oltre che sull’utilizzo della BDI (Beck Depression Inventory) e della VAMS (visual analog mood scale) nei pazienti afasici, su un approccio clinico multidimensionale (colloquio clinico ove possibile;osservazione del comportamento del paziente; intervista con i familiari; modificazione dei ritmi biologici ). Sono stati quindi selezionati 107 pazienti, di cui 53 femmine e 54 maschi, di età media 69 (range 43-85 anni), con ictus di recente insorgenza, con una durata media di malattia di 19 giorni (range 7-30 giorni). I pazienti depressi sono stati tutti trattati con SSRI e SNRI con una durata media di terapia di 35 giorni (range 7-80). Dallo studio retrospettivo emerge sul campione in esame una percentuale del 51% di pazienti con depressione post-stroke, che risulta più alta rispetto ai dati della letteratura, riferibili a pazienti con stroke di durata <= 30 giorni. La depressione risulta allungare la durata del ricovero di circa il 50% e ridurre l’entità dell’ efficiency alla FIM.A fine ricovero i pazienti depressi recuperano comunque mediamente quanto i non depressi.

Impatto della depressione post stroke sull' outcome riabilitativo

BARADELLO, Alice;TISANO, Adriana;DATTOLA, Roberto
2008-01-01

Abstract

TITOLO: IMPATTO DELLA DEPRESSIONE POST STROKE SULL’ OUTCOME RIABILITATIVO AUTORI: BARADELLO A., PIDALA’ A., GRACEFFA A., TISANO A., SOFI M.., *DI GESU’ M., *TOMASELLO F., RUGGERI C.., DATTOLA R. U.O. di Riabilitazione Neurologica  - AOU “ Policlinico Universitario G. Martino” – Università degli Studi di Messina * Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione ABSTRACT: La depressione post stroke (PSD) rappresenta una frequente e seria complicanza che insorge entro 6-12 mesi dopo un ictus. Secondo studi epidemiologici circa il 20-50 % dei pazienti con stroke andrebbero incontro ad una sindrome depressiva sia nella fase precoce che in quella tardiva.La PDS svolge un ruolo prognostico sfavorevole sulla mortalità a breve e a lungo termine, e sullo stato funzionale del paziente. La diagnosi di depressione post stroke è spesso soggetta ad un elevato rischio di sovrastima o, più frequentemente, di sottostima diagnostica per varie problematiche metodologiche. Inoltre nella maggior parte degli studi è spesso trascurato il ruolo di un eventuale trattamento farmacologico.Abbiamo ritenuto utile condurre uno studio retrospettivo su pazienti ricoverati consecutivamente presso la nostra U.O. di Riabilitazione Neurologica affetti da ictus cerebrale in fase precoce (durata di malattia < =30 giorni). Tale casistica è stata raccolta in un periodo di 5 anni (2003-2007). Tutti i pazienti, come di routine, sono stati valutati tramite l’esame obiettivo neurologico, fisiatrico e generale e sono stati sottoposti alle seguenti scale di valutazione: la Canadian Neurological Scale per stabilire il grado di severità del quadro neurologico; la FIM e la Barthel ( BI) per valutare il grado di disabilità. Per quanto riguarda la valutazione della depressione ci si è basati , oltre che sull’utilizzo della BDI (Beck Depression Inventory) e della VAMS (visual analog mood scale) nei pazienti afasici, su un approccio clinico multidimensionale (colloquio clinico ove possibile;osservazione del comportamento del paziente; intervista con i familiari; modificazione dei ritmi biologici ). Sono stati quindi selezionati 107 pazienti, di cui 53 femmine e 54 maschi, di età media 69 (range 43-85 anni), con ictus di recente insorgenza, con una durata media di malattia di 19 giorni (range 7-30 giorni). I pazienti depressi sono stati tutti trattati con SSRI e SNRI con una durata media di terapia di 35 giorni (range 7-80). Dallo studio retrospettivo emerge sul campione in esame una percentuale del 51% di pazienti con depressione post-stroke, che risulta più alta rispetto ai dati della letteratura, riferibili a pazienti con stroke di durata <= 30 giorni. La depressione risulta allungare la durata del ricovero di circa il 50% e ridurre l’entità dell’ efficiency alla FIM.A fine ricovero i pazienti depressi recuperano comunque mediamente quanto i non depressi.
2008
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